MONUMENTO TOYO ITO: "Rimuovere la fontana e accettare il provvidenziale segno del destino" 18-02-2009 Marco Marsilio (Pdl-An)
COMUNICATO STAMPA
MONUMENTO TOYO ITO – On. Marco Marsilio (Pdl-An): "Rimuovere la fontana e accettare il provvidenziale segno del destino"
"Invece di ripristinare l'opera dell'architetto giapponese Toyo Ito, consiglio al sindaco reggente di Pescara di farle fare la fine che merita accettando il provvidenziale segno del destino del cedimento strutturale e rimuovere la fontana a forma di calice di vino. Il primo cittadino dovrebbe aprire finalmente un dibattito a cui partecipino esperti, accademici e i cittadini stessi, per decidere tra una rosa di proposte, quale si addice allo stile di piazza Salotto. La piazza più rappresentativa di Pescara merita un monumento che rappresenti realmente l'identità tradizionale della città abruzzese".
Lo dichiara Marco Marsilio, deputato del Pdl-An in merito alla fontana inaugurato lo scorso 14 dicembre nella piazza centrale della città di Pescara.
"Dobbiamo finirla con questa ansia modernista – aggiunge Marsilio – che deturpa le nostre città derubandole della loro identità. Lo fece Rutelli come sindaco della capitale, commissionando all'architetto americano Meyer la tanto discussa teca dell'Ara Pacis, e lo ha fatto il sindaco D'Alfonso di Pescara, con il beneplacito della sua Giunta, invitando Toyo Ito a creare un'opera, a mio parere inadeguata, per Pescara. Purtroppo – ricorda il deputato del Pdl - è il brutto vizio di molti sindaci di sinistra che con smanie da imperatori moderni, si scelgono architetti stranieri di Palazzo per realizzare opere fuori contesto. Un provincialismo culturale che ha fatto troppi danni e che dobbiamo abbandonare senza indugi".
"E per quanto riguarda i costi – spiega il deputato del Pdl – i venti metri cubi del "bicchiere di vino" non sono stati donati da sponsor privati disinteressati. Come hanno più volte denunciato i consiglieri comunali del Pdl e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, l'amministrazione comunale ha permesso la permanenza sul suo territorio per altri dieci anni al cementificio Lafarge, primo finanziatore dell'opera dell'artista giapponese, e ha mostrato un atteggiamento troppo morbido nei confronti di una banca che si sta allontanando piano piano dalla città di Pescara e che casualmente, è il secondo sponsor privato del "calice di vino"."
Roma, 17 febbraio 2009
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