NEW: SICILIA: Campi da golf con denaro pubblico 13-10-2005 di Pippo Gurrieri
È stato siglato il 2 agosto scorso a Roma, da parte del ministero Economia e Finanza, del Ministero delle Attività Produttive, della Regione Sicilia, di Sviluppo Italia e di Donnafugata srl., il contratto di localizzazione per la costruzione di un complesso sportivo-alberghiero su 280 ettari situati in contrada Piombo, nei pressi di Camarina, ed in parte ricadenti in aree naturalistiche protette. Oltre ad un albergo a 5 stelle e ad una serie di strutture ricettive, il complesso ruota attorno a due grandi campi da golf da 18 buche (terzo impianto in Sicilia). Dietro la società Donnafugata si cela la multinazionale spagnola del turismo Sotogrande, il cui maggiore azionista è NH Hotels, terzo gruppo alberghiero in Europa, che gestirà direttamente la struttura iblea. Il Cipe fornirà la parte più cospicua dei finanziamenti, oltre 45 milioni di euro, mentre il gruppo privato parteciperà con 5 milioni di euro, ma avrà il controllo del 51% della Donnafugata. Ancora una volta il denaro pubblico finisce nelle mani di privati che, in questo caso, mettono in piedi un mega impianto sportivo-ricettivo ad esclusivo appannaggio di un turismo di élite, per di più realizzando una serie di gravi danni ambientali sia al patrimonio floristico, sia per il considerevole consumo d’acqua necessario alla tenuta in efficienza dei campi da golf, acqua che verrà sottratta all’agricoltura in una zona a forte vocazione agricola, ma anche in via di desertificazione per il costante abbassamento delle falde. L’argomento più utilizzato dai fautori di questa impresa per vip sarà certamente quello dei posti di lavoro: sarebbero 870, di cui 220 diretti e 650 indiretti; l’altro, sarà quello dell’incremento turistico, che ha già trovato vari fans, fra cui Tony Zermo che da tempo va insistendo coi suoi articoli su un turismo basato sui campi da golf. In realtà la nostra terra è soggetta ad una sorta di aggressione coloniale, favorita dalla fame di lavoro e dall’accondiscendenza della classe politica, che non disdegna di elargire finanziamenti, gli stessi che invece nega alle urgenza più croniche del nostro territorio. Magari nella speranza di entrare a far parte del club esclusivo dei fruitori dell’impianto.
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