Loggia degradata, Loggia privatizzata. Tra arte e discarica 05-05-2009 Marco Preve
La Loggia di Banchi o della Mercanzia, nel cuore antico di Genova, è uno dei palazzi storici più noti del capoluogo ligure. Nella sala principale ospita mostre, spettacoli, fiere e - un tempo - era a disposizione dei cittadini per riunioni e assemblee. Ma nei locali di servizio va in scena un altro spettacolo, quello che testimonia il dossier fotografico realizzato da Fabio Bussalino, fotoreporter di Repubblica. Pavimenti allagati, muffa e infiltrazioni sui soffitti, cataste di rifiuti di varia natura ammucchiati accanto a statue di marmo. E poi quell’incredibile collina di copertoni da tir. Per la serie: anche l’arte va in discarica. Dovete infatti sapere che quei cinquecento copertoni finirono nella Loggia nel gennaio del 2008 per una mostra di arte moderna. Peccato che una volta conclusa la performance, qualcuno - l’artista Allan Kaprow, l’amministrazione? - avrebbe dovuto pensare a smaltire “l’opera”. Invece i copertoni sono rimasti lì e c’è da scommetterci che se i carabinieri del Noe o i vigili urbani della sezione ambiente effettueranno un’ispezione potrebbero contestare lo stoccaggio abusivo di rifiuti. Infine, visto che esiste ancora libertà di pensiero, mi sia consentito riportare quello di alcuni residenti del centro storico. Pensano, questi residenti, che volutamente l’amministrazione lasci che il degrado, la sporcizia e presto anche i topi si impadroniscano della Loggia. Così apparirà davvero come una benedizione la decisione, già preannunciata dall’assessore comunale Mario Margini, di affidare la gestione della Loggia alla Porto Antico spa. Che è una controllata del Comune ma anche una società per azioni il cui fine è quello di realizzare utili, e non di fare beneficenza o favorire le forme di aggregazione della cittadinanza. Logico, quindi, pensare che lo spazio pubblico rappresentato dalla Loggia andrà via via riducendosi e anzi, a sentire quello che dice l’associazione “Un osservatorio del centro storico” questo sta già accadendo”. Alla fine, la solita storia: c’è un prato trasformato in discarica abusiva: facciamo un bel palazzo per recuperare l’area. C’è la spiaggia allagata da una piattaforma di cemento: costruiamo delle belle villette. C’è una collina invasa dai rovi: eccovi un miracoloso ripristino ambientale con licenza a costruire. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano il sindaco Marta Vincenzi o l’assessore Mario Margini. Il blog è anche a loro disposizione.
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