“Quel pasticciaccio brutto” dell’urbanistica lucchese 17-06-2009 Cecilia Carmassi e Serena Mammini
A nome del gruppo consiliare inviamo una nota sul Consiglio comunale di ieri sera. Grazie. “Quel pasticciaccio brutto” dell’urbanistica lucchese… parafrasando Gadda (che, ironia della sorte, era pure ingegnere) si descrive perfettamente lo stato cui versa la materia urbanistica del nostro comune: un libro a cui si continuano ad aggiungere capitoli su capitoli confusi a scapito della cittadinanza. L’ultimo capitolo sgrammaticato è stato scritto ieri (giovedì 16 giugno) in Consiglio comunale dove si discuteva la cosiddetta Variantina urbanistica. Interi articoli sono stati nuovamente rimandati al prossimo consiglio per palesi contraddizioni all’interno della maggioranza che, come al solito, risolve le difficoltà rinviando il problema. Mai ci saremmo aspettati che il Consiglio si incartasse pure sulle norme transitorie: quella parte del provvedimento più atteso dai cittadini perché regolamenta la situazione di coloro che si sono trovati a realizzare un intervento edilizio a cavallo tra vecchia e nuova normativa. Già dal febbraio 2008 il nostro gruppo aveva formalizzato un odg in cui si chiedeva l’introduzione di una norma transitoria che definisse il regime giuridico da applicare a coloro che, ad esempio, avessero avviato una ristrutturazione o nuova costruzione in base al regolamento urbanistico del 2004 e che, dovendo regolarizzare lievi modifiche al progetto, si trovavano impossibilitati a farlo perché nel frattempo erano state modificate alcune norme. In qualsiasi altra città italiana l’amministrazione avrebbe immediatamente ammesso la dimenticanza della norma transitoria ed avrebbe subito provveduto a colmare la lacuna: al Comune di Lucca si è dovuto attendere più di un anno per discutere la questione e, quando abbiamo evidenziato, con un emendamento a firma di Celestino Marchini, che la formulazione predisposta dagli uffici necessitava di un’integrazione, abbiamo assistito alla “commedia dell’assurdo”. Se da un lato un consigliere, competente nel settore, come Marco Baccelli ha immediatamente riconosciuto la fondatezza dell’emendamento Marchini sottoscrivendolo, per contro la maggioranza è entrata in fibrillazione non accettando l’idea di approvare una proposta di buon senso avanzata dall’opposizione, preferendo un ulteriore rinvio a discapito dell’interesse della collettività. Questo è accaduto per una semplice integrazione migliorativa di una norma condivisa nel merito dall’intera commissione mesi fa e poi inspiegabilmente modificata all’atto della stesura formale. Non osiamo immaginare di quali imbarazzi, assenze strategiche e arrampicate sugli specchi ancora dovremo essere spettatori quando torneranno in Consiglio le altre norme rinviate che riguardano le cosiddette trasformazioni delle serre sulle quali in questi due anni abbiamo sentito dire tutto ed il contrario di tutto. Piccola nota di colore: tutti si sono accorti del particolare interesse mostrato dall’assessore Buonriposi per questa variante urbanistica, vogliamo augurarci che la stessa solerzia e passione la sappia trovare anche per l’edilizia scolastica.
Cecilia Carmassi e Serena Mammini A nome del Gruppo Consiliare “L’Ulivo-Pd” |