Tradizione o rivoluzione 01-09-2009 Francesco Floccia
Tradizione o rivoluzione.
Il recupero delle tradizioni regionali italiane - soprattutto lombarde - che il movimento della Lega in questo giorni ferragostani annuncia attraverso la presentazione di una "legge sui dialetti" e l'impiego di 'canzoni popolari locali' (vedi in particolare: ?'Il Sole 24 ore.comitalia: "Bossi: basta inno di Mameli e presto una legge sui dialetti", 16/8/2009'; "Bossi insiste sul dialetto a scuola.." in 'La Tecnica della Scuola' web, di Alessandro Giuliani, 15/8/2009) potrà essere studiato come ritorno a un romanticismo storico ottocentesco (appunto di matrice milanese) oppure a una moderna "scapigliatura" ancora una volta 'antiborghese', un po' cruda e impetuosa, connotata da arcaici e immutati caratteri contadini, montanari, operaistici (ma sempre e comunque del "Nord"). I fatti diranno, forse a breve, se si tratta di strategia politica nell'ambito di una compagine governativa che - come ben sappiamo - sull'"ordine e sulla sicurezza" punta i suoi principali obiettivi politici. Certo una "Lega Nord" che, sempre in linea con la propria politica regionale tradizionalista, pone oggi "badanti e colf" al centro della famiglia italiana dimenticando invece che era la donna, la madre, la moglie il centro focale ("il focolare domestico") della casa della tradizione locale italiana otto-novecentesca - quella appunto dei 'dialetti o della canzone popolare' che si vuole oggi recuperare - qualche contraddizione dovrà anche affrontarla: nella bellissima raccolta a cura di Giuseppe Vettori: "I canti popolari italiani d'amore, di nostalgia, di lavoro, di ribellione, di protesta sociale", Grandi tascabili economici Newton, Newton Compton editori 1975, il Lettore vedrà quali e quanti canti della tradizione lombarda inneggiano alla lotta, alla protesta, piangono l'amarezza dei giovani di poter morire in una guerra, i morti causati dalle truppe sabaude, celebrano le parole orgogliose e battagliere delle donne al lavoro nelle risaie. La disciplina della storia delle nostre tradizioni popolari può studiare gli aspetti emergenti di questo fenomeno "leghista" che al momento non so dire se contingente fatto politico o culturale: sarebbe comunque curioso, interessante e soprattutto stimolante che il ritorno alle tradizioni contadine significasse invece per l'Italia l'inizio di una rivoluzione sociale.
16/8/2009
Francesco Floccia |