Trieste, una torre nella Barcola 25-09-2009 Elpidio Fiano
Nella nostra Barcola, biglietto da visita di Trieste, esiste un monumento architettonico di grande valore storico; al numero 11 di via Nicolodi, e di fronte esattamente alla grande costruzione che fu della nobile famiglia Giuliani, del patriziato triestino, è possibile ammirare una torre circolare, di forma, cioè cilindrica, a due piani; coronata da una balconata in legno e con copertura a capanna in tegole. Questa costruzione, ora monumento tutelato dal Ministero dei Beni Culturali, quindi monumento nazionale, in passato fu parte della dimora dei Giuliani come pertinenza, forse ad uso granaio; risale, in effetti, a molti secoli addietro; anche senza documenti la tradizione popolare, che la definisce “torre turca”, la vuole come torre di avvistamento contro le scorribande dei pirati saraceni; almeno 1400 dunque. Se giungiamo al 1800 il tavolare asburgico la definisce “stalla”. Insomma, le supposizioni sono molte, ma la stessa era ancora abitata negli anni ’50 del secolo scorso. All’inizio di quest’anno il monumento è stato restaurato in maniera, mi permetto di dire, non del tutto adeguata, secondo il mio parere, alla sua funzione storica. Dal confronto delle immagini, è possibile osservare come la stessa appariva prima del restauro e come appare ora. In sostanza, le facciate, per cui era prevista nel progetto la conservazione secondo le metodologie degli originali, sono ora ricoperte di malta (di colore giallo) ma le stesse, prima erano in pietra arenaria. Vuol dire questo dunque, conservare lo stato simile all’originale? Mi domando e vi domando: nel 1400 era in uso forse la malta, e per di più di colore giallo? Il fatto è che la superficie della torre ora appare molto diversa da prima. Lo stesso dicasi per la zoccolatura, ora fatta con tecnica modernissima; ed il tipo tradizionale di riferimento previsto sul progetto dove è finito? Questo è tutto; in una zona, tra l’altro, quella di Barcola, del tutto vincolata a livello ambientale e paesaggistico, simili variazioni dello stato originale, tra l’altro a mio parere non affatto necessarie, costituiscono un lento degrado della storicità dell’ambiente cittadino.
Elpidio Fiano |