Lo stile ravennate nella conservazione del patrimonio artistico 09-10-2009 Enrico Bonfatti
Per molti ovvi motivi è un peccato che Alberto Burri sia mancato nel 1995, e a tutti quegli ovvi motivi noi ravennati posiamo vantare il merito di averne aggiunto uno: abbiamo reso la sua arte ancora più utile. Al "Grande ferro R", la scultura-teatro posta sulla Corsia Agonale del Palazzo Mauro De Andrè, abbiamo infatti applicato qualcosa cui il Maestro non aveva pensato: delle utilissime targhe adesive che stanno ad indicare dove posizionare gli estintori in occasione delle varie sagre cui è oramai esclusivamente votata l'area esterna del Palazzo delle Arti e dello Sport. Non male come innovazione per una installazione dal valore inestimabile, che in molte altre città rientrerebbe a pieno titolo nei percorsi di visita turistici, mentre da noi non è altro che un ostacolo alla razionale disposizione delle auto in esposizione durante le sagre. La stampa ravennate ci ha informato, giusto qualche giorno fa, che viviamo immersi nella cultura 365 giorni l'anno, come ha dichiarato il competente Assessore, motivo per cui non possiamo non dirci meritevoli della candidatura a Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019. E' bene tenere nel conto che a quella data almeno una decina di ulteriori "più grandi festival provinciali" si saranno svolti entro il recinto del Palazzo delle Arti e dello Sport, quindi ulteriori dieci anni di affissioni e successivi strappi di nastro adesivo avranno ulteriormente mortificato la superficie del "Grande ferro R"; ulteriori strumenti da taglio ne avranno segnato la vernice rossa e, se dovessero cambiare le leggi anti-infortunistiche, ulteriori targhe adesive avrebbero trovato riparo sull'opera, anziché su apposite colonnine regolarmente in commercio.
Fatte queste premesse, da ravennate immerso 365 giorni l’anno nella straripante cultura che l’Assessore ci garantisce, ritengo doveroso pretendere che la Fondazione Burri riveda la catalogazione dell'opera del Maestro, sostituendo le obsolete immagini relative al "Grande ferro R" immacolato, con immagini aggiornate che, riproducendo anche le targhe adesive relative agli estintori, rendano finalmente onore allo spirito di conservazione del patrimonio che può darci un significativo “aiutino” nel perorare la candidatura della nostra città a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Cordiali saluti
Enrico Bonfatti – Ravenna
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NB 1: per provare che queste non sono le illazioni dei "criticoni professionisti" che tanto disturbano il manovratore, si rimanda alle pagine del ricco sito di A.A.M. Architettura Arte Moderna http://www.aamgalleria.it/home.php
tra le quali è possibile apprezzare le immagini di Aurelio Amendola del "Grande ferro R" nella sua versione originale, immacolato.
http://www.aamgalleria.it/la-galleria.php?id=1752-RILETTURA-FOTOGRAFICA-D-AUTORE
Alberto Burri - "Grande ferro R",
Scultura -Teatro sulla Corsia Agonale
Palazzo Mauro De Andrè, 1990, Ravenna.
RILETTURA FOTOGRAFICA D'AUTORE
foto di Aurelio Amendola
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