Monumenti, piazze e vie 30-12-2009 Francesco Floccia
Se ti tolgono il Colosseo, tu turista o cittadino romano sentirai, solo allora, lesigenza di visitarlo; se ti trasferisco allestero il Davide, ugualmente avrai voglia di vederlo; così anche per la Cena di Leonardo e per altri eventuali monumenti, opere, luoghi darte. A oggi, periodo festivo e ancora natalizio, sia il Colosseo, che il Davide o il dipinto milanese nonostante lannunciata pubblicità governativa di rimozione di capolavori volta a scuoterci per non dimenticarli sono ancora lì, ben visibili e saldi sul territorio italiano. Curiosamente invece la fermata, storica, dei mezzi pubblici situata da sempre in Via del Plebiscito a Roma, sebbene fosse un importante servizio per il punto tradizionalmente più centrale della città è stata in queste ore rimossa per motivi di sicurezza. Se il Colosseo viene disertato, le Autorità lo portano via; se la fermata è pur frequentatissima, fanno altrettanto. Due soluzioni opposte che lasciano perplessi visto che la presenza di poca gente o di tanta gente richiede interventi drastici e del tutto simili. Una fermata di autobus resa vuota in unimportante strada della città è come il giardino deserto della malinconica favola del famoso Gigante di Oscar Wilde ove, precluso ai bambini, tra le piante e sullerba regnava solo il freddo, la neve, il vento, il silenzio delle voci. Favole, arte, storia, esigenze e norme sulla sicurezza sono un tuttuno nella cognizione soggettiva della realtà sicché i parametri conoscitivi che ciascuno di noi mette in pratica si avvalgono di più categorie di giudizio che inducono inevitabilmente a scorgere in ogni accadimento della vita pubblica consapevolezza ma anche contraddizioni, incongruenze politiche, soluzioni inattese. Se la carenza di visitatori fa dunque male alle opere darte, lassenza del popolo nelle piazze e nelle vie lede la connotazione storica e demoetnoantropologica della cultura italiana. 29/12/2009 |