Tutela e valorizzazione: un'utopia? 14-02-2006 I Funzionari Direttivi della Sopr. Beni Archeologici Lombardia
Con D.M. 10.01.2006 è stato adottato il programma triennale 2006-2008 dei lavori pubblici e relativo elenco annuale dei lavori per il 2006, con pesanti tagli da apportare ai programmi delle Soprintendenze, che per alcuni Regioni arrivano ad oltre il 60%. La situazione, quindi, già abbastanza difficile negli anni scorsi, si aggrava ulteriormente rendendo sempre meno praticabile e sempre più inefficace l’azione di tutela e conservazione che il nuovo Codice giustamente poneva a fondamento dell’attività del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Per non parlare della valorizzazione, che ovviamente diventa sempre più un’astrazione e un’utopia. Fin qui però, data la situazione economica generale del nostro paese, tutto rientrerebbe nell’ordine delle cose in qualche modo da tutti noi previsto. Del tutto inaspettato, invece, oltre che grave ed inaccettabile sotto l’aspetto del metodo, il criterio alla base della selezione. Solo in pochi casi, infatti, viene recepito l’indice di priorità elaborato dalle Soprintendenze di settore e dalle Direzioni Regionali sulla base di strategie frutto di una laboriosa riflessione. In altri, e nel nostro in particolare, vengono “salvati” solo i grossi interventi di valorizzazione e azzerati completamente quelli che riguardano tutela e manutenzione. È evidente che ciò che preoccupa e offende nel criterio di selezione adottato (o forse si tratta di una mancanza di criterio?) non consiste tanto nella drastica riduzione delle risorse, quanto nella chiara volontà, da parte di chi ha operato le scelte, di ridurre all’impotenza totale gli organismi che proprio dalle azioni di tutela e conservazione traggono il loro stesso motivo di esistere. Non ha senso, infatti, finanziare l’apertura di nuovi musei e di nuove aree archeologiche quando non è possibile garantire il funzionamento di quelli già esistenti. Ci si chiede, infine, quale immagine del nostro Ministero verrà percepita all’esterno, dal momento che le nostre strutture non saranno in grado di assicurare quello che dovrebbe costituire il nostro compito fondamentale.
I Funzionari Direttivi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia
Milano 14.02.06
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