La Campania Infelix della “Piscina Mirabilis” 26-01-2010 Mariantonietta Sorrentino
Rai Uno le ha dedicato un servizio di denunzia. La regione l’ha inserita nello spot promozionale. Per i più distratti imperversa il famigerato, si fa per dire, “You Tube” che permette di visitarla senza muoversi da casa. Ma senza i riflettori della notorietà sarebbe rimasta nell’oblìo forse “ab libitum”. Eppure di acqua ne è passata sotto i ponti, metafora quanta mai opportuna! Infatti calza a pennello a lei, la poderosa “Piscina Mirabilis”, che ,però, dell’aggettivo altisonante ha solo il nome. Nessun effetto cinematografico poteva ridurla com’è oggi. L’incuria ci è riuscita in combutta con l’oblìo e l’ attenzione negata a quanto pure ci appartiene come Dna. L’avvicendarsi delle stagioni umane ha relegato, ancora una volta, uno dei nostri tasselli nel dimenticatoio. Eppure quando fu creata,datata I sec.D.C., approvvigionava ( dal punto di vista idrico) l’intera “Classe Praetoria Misenensis”, che detta in soldoni, era nientepopodimeno che la flotta romana di base a Miseno. Gigantesco lo è questo serbatoio abbandonato all’umidità, ai vandali, alla polvere, questa “Piscina Mirabilis” nota come la più grandiosa cisterna romana di acqua potabile mai conosciuta. I numeri le danno ragione: altezza quindici metri, lunghezza settantadue e larghezza venticinque. Nella navata centrale è collocata una piscina limaria di 20x5 metri, profonda 1,10 metri, una vasca funzionale allo svuotamento e alla pulizia periodica della cisterna. Il complesso e poderoso serbatoio vantava una capacità di 12.000 metri cubi e approvvigionava una delle due flotte principali che Roma aveva creato per controllare l'intero Mediterraneo. La “Classe Praetoria Misenensis” di stanza a Miseno era la maggiore, visto che il prefetto di ordine equestre, il comandante insomma, era di grado superiore rispetto a quello di Ravenna, sede della seconda flotta romana. La potente cisterna costituiva il serbatoio terminale, il capolinea del grandioso acquedotto augusteo che, dalle sorgenti di Serino, allocate ad una quota di 330 metri e con un tragitto di 100 chilometri, portava l’acqua a Napoli e nei Campi Flegrei. Questa realtà è stata location dello spot pubblicitario il cui “claim” è condensato in “Campania così bella che è vera”, e mai come in questo caso la verità è venuta a galla. La grandiosa realtà è appena un altro dente cariato che “vanta” la bocca della Regione Campania, ovvero la “Piscina Mirabilis”, necessaria alla flotta romana di stanza a Miseno e costruita sul lato nord-ovest del Golfo di Napoli. Chi ha ricamato lo spot della Regione Campania lo sapeva ed ha sfruttato questa connotazione fiabesca e decadente. Il filmato pubblicitario, che richiama l’attenzione di italiani e stranieri sul megaevento votato al Barocco, ha centrato il bersaglio. Dopo lo spot la sfida è lanciata tra il tempo, che scorre inesorabile, e la volontà degli amministratori locali e nazionali. Voci malevole dicono che la cultura non porta voti. Gli ottimisti sperano che sia una volgare diceria priva di fondamento. Intanto la luna resta a guardare “la Piscina Mirabilis”, tanto per cominciare, appena uno dei numerosi “denti cariati” della Regione. Si attende un’ antica Divinità romana, un moderno mecenate, un Fondo Europeo come l’ultimo promettente bando che si legge nel sito della Regione. Chi si metterà all’ opera e compierà il “miracolo” di restituirci quanto ci spetta per “diritto di nascita”?
Altrove certi miracoli son pane quotidiano. C’è da augurarsi che un'altra tarsia delle nostra storia millenaria sia restaurata, fruibile e riconosciuta nella sua importanza. La gloriosa “Classe Praetoria Misenensis” saprà giudicarci. E non solo quella.
|