Opere d’arte in fiera, Caravaggio e Antonello in giro per le sagre paesane 23-02-2006 Paolo Giansiracusa
Agli Organi di Stampa nazionali
Agli Istituti Universitari di Storia dell’Arte
Ai Gruppi di Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali
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Il balletto dei dipinti in fiera continua a tutto spiano, questo sembra essere l’unico impegno concreto dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali della Sicilia. Il Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio è stato spedito a Napoli, poi a Torino, quindi a Roma. Dalla capitale è stato spedito a Milano e adesso non si sa dove sia. L’Annunziata di Palazzo Abatellis e il Ritratto del Marinaio del Museo Mandralisca sono partiti per il Metropolitan Museum di New York. Il Satiro danzante di Mazara del Vallo è stato inviato invece in Giappone.
Dal sito web dell’On.le Alessandro Pagano apprendiamo ancora, senza che a Siracusa se ne sia saputo nulla e senza che agli Organi di Stampa locali sia stata data notizia, che l’Annunciazione della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, nel giorno di vigilia del Santo Natale del 2005, è stata esposta nella Chiesa di San Giuseppe a San Cataldo nell’ambito delle manifestazioni per il 140° anniversario dell’elevazione del Comune di San Cataldo a città da parte del Re Vittorio Emanuele II, avvenuta nel 1865.
Dallo stesso sito dell’Onorevole Assessore, per le tristi considerazioni che ognuno potrà fare, estrapolo il seguente testo:
Una delle più famose opere di Antonello da Messina - ha affermato l'assessore Pagano - artista celebrato in tutto il mondo, sarà a disposizione dei cittadini di San Cataldo e dell'intera provincia di Caltanissetta. Un evento storico per il nostro territorio, permesso dal nostro grande impegno per restituire a questa parte di Sicilia, troppo spesso relegata a ruoli marginali, quello splendore che merita, in un ponte ideale che unisce San Cataldo a New York. Negli Stati Uniti, infatti, la scorsa settimana è stata inaugurata l'esposizione dì tre altre opere di Antonello da Messina e a Roma, nel mese di marzo, presso le scuderie del Quirinale, verrà allestita la più grande mostra dei dipinti del pittore messinese del seicento (sic!).
E’ scandaloso che un dipinto così degradato come quello siracusano di Antonello vaghi facendo viaggi sconsiderati, anche per secondarie manifestazioni di provincia. Che c’entrano con Antonello la curiosità e il riscatto (?) della popolazione di un territorio troppo spesso dimenticato? E’ un vero peccato che volendo valorizzare i segni della storia locale ci si dimentichi delle sue emergenze. A San Cataldo, se quel 140° anniversario bisognava necessariamente sottolineare con un simbolo artistico, non sarebbero mancate opere di pregio, come ad esempio le sculture lignee di Nicolò Bagnasco.
Esorto tutte le istituzioni culturali, tutti gli organi di stampa, tutti gli organi di tutela e valorizzazione dei beni culturali di ribellarsi a questo atteggiamento assurdo che causerà danni irreversibili alle opere d’arte siciliane in continua trasferta.
Roberto Longhi sulla rivista Paragone nel maggio del 1952 davanti ai facili viaggi delle opere d’arte parlò di improvvisazione, scandalosa leggerezza, perché ai dipinti antichi è facile causare sollevamenti di colore così come alle sculture possono essere provocate irreversibili scheggiature. Lo studioso definì stolida e servile la mania esibizionistica delle opere d’arte. Le sue testuali parole: mania che, ove non venisse stroncata, finirebbe, oltre agli irreparabili danni materiali, per revocarci stabilmente dal novero delle nazioni culturalmente più progredite. Il Longhi con linguaggio tagliente definì dissennata la mania di trainare carrettate di antiche civiltà lontano dalle loro sedi proprie. Quel morbo dei mostraioli degli anni Cinquanta pare sia ritornato e ora infierisce su Caravaggio e Antonello. Se questo esibizionismo non avrà fine raccoglieremo cartocci e briciole dei quadri storici, frammenti e cocci delle sculture antiche. Chi può fare qualcosa per bloccare questa dissennata politica, ai danni dei beni culturali, intervenga. Lo faccia subito. Anche solo un giorno di ritardo potrebbe rivelarsi disastroso. Se il meccanismo procedesse con la stessa logica cambiando l’Assessore l’Antonello potrebbe fare il giro delle province siciliane, sarebbe un tour, un show senza pari !!! Non sappiamo se l’Annunciazione, esposta a San Cataldo, sia ora in procinto di partire per il Quirinale. Il silenzio ancora una volta, come accaduto per la trasferta nissena, circonderà i fatti. Il Direttore del Museo Bellomo, il Soprintendente di Siracusa e tutti gli altri organi interessati al problema diano rassicurazioni, spiegazioni, chiarimenti ad una città che è stanca di subire decisioni esterne, ordini dall’alto, disposizioni capricciose utili ad accontentare i ghiribizzi di pochi.
Siracusa 22 febbraio 2006 – ore 19.30 Paolo Giansiracusa
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