Via Solferino, Busto Arsizio 18-03-2010 Giovanni Ferrario
Ringrazio della disponibilità il sig. Dal Ben che, dall’articolo pubblicato su Varesenews, mi invita a visionare di persona il progetto di riqualificazione, e mi permetto di fare alcune considerazioni e di porgli alcune domande.
Sono sicuro che la qualità globale dell’intervento sia buona, ma sono altrettanto sicuro che la demolizione e successiva ricostruzione (oltretutto solo parziale) dei fabbricati di via Solferino, ora che è DIMOSTRATO il loro valore storico per la città di Busto Arsizio, sia un modo negativo di intervenire. Preciso che il mio interesse riguarda gli edifici che affacciano su entrambi i fronti della via e non solo quelli inseriti nel progetto del sig. Dal Ben.
Perché costruire dei falsi edifici storici (simili solo nel volume) quando (e le condizioni sicuramente lo permettono) possono essere invece conservati i fabbricati originali, considerato che oggi è possibile intervenire con modalità di un recupero serio e rigoroso?
Il problema non è tanto quello dell’affresco seicentesco (sicuramente da “staccare” e restaurare) ma di una intera porzione della città storica, con le sue stratificazioni secolari, che rischia di venire cancellata.
Se è vero che la modifica del progetto del sig. Dal Ben comporterebbe sicuramente alcuni costi (comunque minimi rispetto alle cifre in gioco per l’intero intervento), è altrettanto vero che l’intervento stesso, conservando le antiche corti di via Solferino, avrebbe senz’altro un valore aggiunto e non cancellerebbe tracce preziose che appartengono all’intera collettività di Busto.
A questo riguardo sono convinto che anche l’Amministrazione Comunale di Busto Arsizio (che a livello programmatico è sempre stata per il mantenimento della cultura, della storia e delle tradizioni locali, ed in questo caso potrebbe esserlo con i fatti) possa farsi sentire e debba trovare un accordo con il privato per la conservazione di una porzione preziosa di città.
Grazie e cordiali saluti.
Busto Arsizio, 18.03.2010 Dott. Arch. Giovanni Ferrario g.ferrario7@virgilio.it
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