MUSEO DELLA FARMACIA DI CARLETTO BERGAGLIO GAVI (AL) 29-03-2010 Renato Bino
Il Museo della Farmacia di Carletto Bergaglio, attualmente custodito in una casa privata di proprietà degli eredi (moglie senza figli), e' una raccolta, unica nel suo genere che C.Bergaglio, gaviese, storico della sua città e farmacista per quarant'anni in Portacomaro (AT), di attrezzi medici e farmaceutici e di pubblicazioni storiche del settore, unici al mondo. Nella raccolta di cui sopra sono custoditi reperti di inestimabile valore venale e culturale che risalgono al 2/300 fino al finire del secolo scorso. Inutile dire che tale raccolta, nel settore della storia della farmacia,è assolutamente ben nota e diversi sono stati i tentativi di acquisto sia dei singoli pezzi che dell'intero museo da parte di privati ed enti, mentre chi è preposto alla tutela istituzionale dei beni culturali in questo "Bel Paese" non mi risulta, nonostante sia dettagliatamente al corrente della presenza di tale struttura unica in Italia e probabilmente in tutta Europa, abbia fatto pi ù di tanto.....anzi. Il Dott. Carletto Bergaglio che ha speso l'intera esistanza per raccogliere a sue spese reperti, ripeto, unici al mondo ha lasciato detto alla moglie (che è nata nel 1926) che vuole regalare l'intera collezione alla comunità Gaviese senza nulla pretendere. Unica condizione che i suoi "gioielli" rimanessero a Gavi e fossero posti sotto il vincolo della Sopraintendenza dei Beni Culturali dello Stato. La "Fortezza di Gavi" sembrava il sito più idoneo per coniugare entrambe le situazioni. Questa possibilità è stata portata avanti dell'Associazione "Amici del Forte di Gavi" la cui principale e più visibile attività quella di aver raccolto una schiera di volontari appassionati del Territorio e del Forte che fungono da guide ausiliarie con buon successo, contribuendo in maniera significativa all'incremento dei visitatori della maestosa fortezza genovese del XVII secolo. Nell'ultima assemblea, a cui ho partecipato in qualità, appunto, di guida volontaria, del forte il ns. Presidente ha comunicato ufficialmente alla vedova del nostro illustre concittadino che (certo non per colpa sua che è un volontario come noi) per motivi di incompatibilità e di giurisdizione tra gli allestimenti museali ed i beni architettonici non è possibile intraprendere la strada che tutti noi gaviesi, amanti del ns. patrimonio culturale, ci saremmo auspicati. Tale impossibilità di "allestimento" alla fortezza, che mi sembra poter ricondurre alla "tragedia" della Burocrazia di questo Sta to e fors'anche alla volontà o meglio alla "non volontà" di taluni funzionari di questo Stato stesso, porterà alla perdita di un patrimonio inestimabile. La vedova, dicevo, ha 84 anni e finchè vivrà vorrà mantenere, ne sono certo, la raccolta a Gavi, ancorche' non visibile per non "tradire" la volontà ripetutamente espressagli dal marito quand'era in vita. Ma quando non ci sarà più i suoi eredi, che sono lontani parenti, che non hanno nessun legame con Gavi, cosa faranno? Le richieste, ovviamente, non mancano e sarebbe anche umano cedere alla tentazione di vendere singoli pezzi, assolutamente unici. La mia ultima possibilità è quella di costituire un'associazione che possa cercare di smuovere la sensibilità di chi potesse, eventualmente, aiutarmi/ci. Sono abbastanza pessimista tenuto anche presente che, nonostante gli unici due giornalisti di Gavi perfettamente al corrente di questa "definitiva" risposta sul non- futuro del "Museo della Farmacia di Gavi" (gia' segnalato in "allestimento" dalla Guida Touring), non ne abbiano dato pubblca notizia, anche se nessun divieto formale, sull'argomento, fosse stato espresso in sede assembleare dell'Associazione "Amici del Forte". Stante ciò chi volesse aiutarmi/ci è pregato di mettersi in contatto con il sottoscritto. Renato Bino - gaviese. |