Musei e vendite al dettaglio 06-04-2010 Francesco Floccia
Musei e vendite al dettaglio. Breve commento allarticolo web: Ecco chi specula sul disastro dei musei in Terra del 3/4/2010: ma perché almeno per quanto riguarda musei statali decentrati, ben messi ma scarsamente frequentati dal Pubblico non consentire, anzi incentivare, la presenza nei paraggi delledificio di venditori ambulanti che oltre ai prodotti di immediato ristoro e di vivaci, allegri e popolarissimi souvenir potrebbero vendere anche guide, cartoline, depliant attinenti alle Collezioni artistiche del Museo stesso? La loro presenza dappresso allentrata sarebbe un elemento di richiamo per gli eventuali passanti che ignorando probabilmente lesistenza del luogo darte involontariamente lo disertano. Il problema sarebbe che gli eventuali ambulanti non fiutando grandi numeri di pubblico sarebbero loro stessi a non scegliere un sito poco turistico. Pertanto se già un Museo non merita uno o più venditori ambulanti di ricordi o pubblicazioni turistiche perché mai un manager delleditoria dar te dovrebbe a sua volta rischiare in un book shop posizionato in un museo senza clienti? Più che nellalta e raffinata qualità forse il normale pubblico avrebbe più curiosità e voglia dacquisto per oggetti, pubblicazioni o cibarie semplici, originali e, come suole dirsi, di facile asporto. Il miglior segnale di liberalizzazione sarebbe il moltiplicarsi spontaneo di bancarelle, ambulanti, edicole, artigiani di strada appunto nei pressi di un museo il che sarebbe la prova che data la grande affluenza cè necessità di servizi di svago, di ristoro, di informazione. Sono i Musei a creare movimento di pubblico o la vivacità del luogo circostante a favorire la visita spensierata e disinvolta a una interessante ma poco nota raccolta darte? Secondo me è la presenza a fianco allingresso del venditore di stampe o di porchetta a segnalare il successo di pubblico per un museo e non già lattrezzato ambiente del concessionario interno che tra possenti cataloghi, riproduzio ni darte, eventuali giovani hostess soddisfa il gusto di un selezionato pubblico ma non le piccole e semplici esigenze di quei visitatori che forse vorrebbero solo una sedia, un bagno pulito, una bottiglietta dacqua, la riproduzione di un carretto siciliano eventualmente con la neve, col carillon e col cavallo impennacchiato.
3/4/2010 Francesco Floccia |