Fatti dimenticati di 100 anni fa 14-07-2010 Francesco Floccia
L8 luglio 1910, come si legge in Luciano De Maria in Marinetti e il Futurismo, A. Mondatori Editore 1973, p. 27, 800000 foglietti contenenti il manifesto Contro Venezia passatista [autori Martinetti, Boccioni, Carrà, Russolo] furono lanciati dai poeti e dai pittori futuristi dallalto della Torre dellOrologio sulla folla che tornava dal Lido. Così cominciò la campagna che i futuristi sostengono da 3 anni contro Venezia passatista. Non serve qui ricordare le ben note e curiose invettive contenute nel Manifesto tecnico della pittura futurista (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini) evocanti, per esempio, il mediocrismo, il culto fanatico e snobistico dellantico, che soffocano lArte nel nostro Paese (id., p. 23) o lesortazione a colmare i piccoli canali puzzolenti con le macerie dei vecchi palazzi crollanti e lebbrosi (Contro Venezia passatista, id. p. 27): a distanza di un secolo sulle macerie di una città terremotata (LAquila) si vuole ricostruire come prima un intero centro storico ormai destoricizzato dallevento stesso che lha distrutto; la storia, la cultura, larte nonché il cielo, il sole, il mare sono evocati nello spot Magic Italy (tante al riguardo le odierne notizie web) curato dal nostro Ministero del Turismo dove, tra le varie immagini proprie della tipica Italia folcloristica, non poteva mancare il ponte di Rialto in veduta notturna, trasposizione perfetta del marinettiano Uccidiamo il chiaro di luna!, vecchia Venezia fradicia di romanticismo! (id. p.27). Culto delle rovine di edifici seppur sospiranti di dolori recenti e memorie di chi li abitò ancora vitali; riflessi dacqua nel Canal Grande del video ministeriale resteranno sempre il segno incancellabile del gusto italiano nostalgico e intimistico sia di chi vuole innovare anche gli aspetti della cultura sia di chi combatte e osteggia gli innovatori stessi. In questa contraddizione che tutto amalgama e che è solo pregiudizio politico oggi lItalia dimostra ancora una volta quanto il Futurismo non sia stato un momento di evoluzione della storia e del carattere degli Italiani ma solo - vivace e inutile atto di ribellione adolescenziale di una generazione che viveva un secolo appena avviato e mai più ricordato.
8/7/2010
Francesco Floccia |