Abbazia di san pietro in cuppis sita a ISCHITELLA provincia di Foggia (Puglia): un bene da tutelare 24-07-2010 Michele Maiorano
A pochi chilometri da ISCHITELLA, piccola cittadina GARGANICA in provincia di Foggia, su di un altopiano, con altitudine 300 m. s. l. m., si possono ammirare i resti dell’antica Abbazia di San Pietro in Cuppis. E’ una delle più antiche chiese del paese, viene ricordata per la prima volta il 9 febbraio 1058 quando Papa Stefano IX, con la bolla “Iustits Petitionibus”, confermava all’abate Oddone di Santa Maria di Càlena, la cella benedettina di San Pietro in Cuppis. Nel corso dei secoli, l’abbazia assunse nomi diversi: San Pietro Opineae, San Pietro de Criptanova, detta poi in Cuppis, perché posta su una collina tra Ischitella e il Lago di Varano. L’Impianto monastico, in stile romanico - bizantino, è diviso in quattro ambienti: • Basilica L’accesso al suo interno si ha attraverso un portale principale sormontato da un arco a tutto sesto nell’estradosso e a sesto ribassato nell’intradosso. La navata e il presbiterio sono divisi da un iconostasi (elemento tipico dell’architettura romanica di area orientale) con porta regale centrale e con porta diaconale destra ad arco a tutto sesto, mentre la porta diaconale sinistra ad arco a sesto acuto. Sempre nell’area dell’iconostasi, precisamente tra la porta regale e le porte diaconali, si possono ancora vedere le tracce dell’altare. La muratura portante della basilica, l’unica parte del monastero ancora in buone condizioni, è costituita da blocchi di pietra calcarea irregolari; anche l’abside e il rispettivo catino si conservano integralmente. Le pareti interne Sud-Ovest e Nord-Est sono divise da quattro pilastri rettangolari, costituiti da blocchi di pietra ben squadrati, destinati a sostenere le travi del tetto a capriate che adesso non esiste più. Sempre sulle stesse pareti e sulle facciate Nord-Est e Sud-Ovest sono presenti due finestre sormontate da un arco a sesto ribassato nell’intradosso mentre nell’estradosso hanno una forma rettangolare. Tra la navata e il presbiterio, precisamente sulla parete interna Sud-Ovest, è situata una delle porte di accesso al cortile sormontata da un arco a sesto ribassato nell’intradosso e a tutto sesto nell’estradosso. Nell’area presbiterale sulla parete interna Nord-Est e sulla facciata Sud-Ovest, è ubicata una finestra sormontata da un arco a sesto ribassato nell’intradosso e a tutto sesto nell’estradosso, sempre sulla stessa parete è presente un edicola sormontata da un arco a tutto sesto. Nella parte absidale sulla parete interna Nord-Ovest e nella facciata Sud-Est è situata una finestra a feritoia monofora. Sulla parete interna Sud-Est e sulla facciata principale Nord-Ovest, precisamente sopra il portale principale, è presente un piccolo rosone. • Cortile L’accesso al suo interno era attraverso due punti situati: uno sui resti della facciata principale dell’abbazia, porta di accesso diretta (in parte crollata) e l’altro all’interno della basilica parete Sud-Ovest e facciata Nord-Est, porta di accesso al cortile (attualmente semi chiusa). All’ interno del cortile è presente anche una cisterna (attualmente chiusa per motivi di sicurezza). Il cortile è delimitato a Nord-Ovest e Sud-Est dalla muratura perimetrale, parzialmente crollata, a Nord-Est dalla muratura portante della basilica, in buono stato, e a Sud-Ovest dalla muratura portante degli ambienti , completamente crollata. • Ambienti Questi locali potevano essere definiti come: dormitorio, refettorio oppure luoghi di lavoro dove probabilmente l’accesso era attraverso il cortile. Della muratura portante solo alcune parti conservano l’altezza originaria, gran parte sono crollate. Non si esclude che questi edifici avessero avuto un secondo piano, un indagine dettagliata sarebbe utile ad accertarne la natura. Per anni e ancora tuttora l’intera area abbaziale risulta incustodita, nonostante sono presenti opere (tipiche dell’architettura romana) come: portali, finestre, pilastri ed edicola, composti da blocchi di pietra ben squadrati. Tutti questi manufatti potrebbe essere trafugati, come gia avvenuto qualche anno fa (ignoti) asportarono la chiave di volta, che sormontava l’arco a tutto sesto della porta di accesso basilica-cortile, con sopra scolpito lo stemma della famiglia gentile del secolo XIII.
Il lungo degrado (oltre ha causare i crolli totali e parziali alla muratura del cortile e degli ambienti) sta causando alla muratura portante della basilica, che ancora oggi conserva l’altezza originaria, delle crepe e dei piccoli crolli che andrebbero risanati al più presto per evitare danni maggiori. Nella zona absidale, all’interno della basilica, sono presenti resti di affreschi che l’incuria e gli agenti atmosferici continuano a cancellare. In occasione della quinta edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore” dell'anno 2010, che il FAI – Fondo Ambiente Italiano – promuove in accordo con Intesa Sanpaolo, è stata segnalata l'antica abbazia di San Pietro in Cuppis. Nella speranza che dopo anni di abbandono l'abbazia riacquisti il valore e lo splendore e diventare meta per i turisti; così anche loro un giorno potranno ammirare, non solo uno dei più antichi monumenti del paese, ma anche una delle bellezze paesaggistiche ischitellane.
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