La tutela tra affezione e ingegno 04-08-2010 Francesco Floccia
Modernamente per arte si intende un procedimento tecnico e mentale che produca qualcosa di bello, di emozionante, di originale, di attrattivo, di inimmaginato. Liberali, servili meccaniche o digital-virtuali che possano essere, le arti - secondo il senso comune - richiamano il pregio umano della creatività, dellimponderabile e, perché no, del divertimento. Lappello La tutela dei beni culturali bloccata dalla manovra finanziaria. Bondi corra ai ripari a cura del Coordinamento nazionale uil beni e attivitaculturali lanciato in Patrimoniosos del 30/7/2010 esprime la consueta inibizione ad avvalersi dellingegno per ovviare o superare una qualsivoglia difficoltà anche se di ordine pratico: senza la possibilità di fare uso del mezzo proprio come potranno garantire i tecnici territoriali la tutela del Patrimonio artistico nazionale? è da giorni ormai la domanda che in molti sembrano porsi nellambito dei beni culturali: (
.chissà come avrà fatto, torno sull esem pio, San Benedetto a metter su labbazia cassinate ben secoli prima dellinvenzione del motore a scoppio). Se arte è azione allora anche la tutela può esserlo giacché, come diceva Giambattista Vico, linventiva può averla vinta sulla ragione. Ogni manovra economica dellattuale Governo viene immancabilmente messa in discussione come appunto accade per quella appena varata e che, producendo siffatte possibili limitazioni alla mobilità individuale, induce alla protesta rappresentanti sindacali del Mibac. Ma è coerente con lo spirito dinamico, colto e necessariamente umanistico del Personale tecnico e scientifico di questa Amministrazione convincersi che il proprio lavoro venga inficiato dal non uso del mezzo proprio laddove lintelletto umano e ne è la prova storica lo stesso formidabile patrimonio artistico che si deve tutelare ha invece pressoché infinita la volontà di procedere nei propri doveri trovando in se stessi (intelligere) soluzioni e possibilità di azione? Che tristezza le manifestazioni statiche davanti al portone di via del Collegio Romano; ben più ardite, adrenaliniche e di soddisfazione personale sono al contrario le strade che portano agli inaccessibili o impervi monumenti della Lombardia, Calabria, Campania, Sardegna
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1/8/2010
Francesco Floccia |