I musei della musica ed il Museo Storico Musicale del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Considerazioni storiche e proposte allestitive Andrea Cardone (onecard1@virgilio.it) Seconda Universitaà degli Studi di Napoli Conservazione dei Beni Culturali, storico - artistico Relatori: Nadia Barrella
Il presente lavoro mira a colmare la scarsa conoscenza sulle dinamiche culturali ed ideologiche che diedero il via alla formazione delle collezioni pittoriche e strumentali del Conservatorio di San Pietro a Majella che, formatesi nella seconda metà del secolo XIX, confluirono nel Museo Storico Musicale inaugurato da Francesco Cilea nel 1926. Dopo un rapido esame circa l’istituzione di musei e collezioni a carattere musicale nate nella seconda metà del secolo XIX, momento per sottolineare le motivazioni storiche della loro genesi, il lavoro analizza i motivi della raccolta di 250 effigi di musicisti della scuola napoletana, un programma che ha visto la collaborazione di numerosi pittori napoletani della seconda metà del XIX secolo che dietro esplicita richiesta del bibliotecario Francesco Florimo, lasciarono una loro opera al Conservatorio. Dai diciotto quadri del 1868, la collezione arriva a contare 150 esemplari circa (1888), richiesti con cadenza pressoché continua dal bibliotecario con il chiaro intento di trasformare la biblioteca da luogo di conservazione a “tempio della memoria” per raccontare visivamente la storia del Conservatorio di Napoli e dei suoi illustri musicisti. Ma oltre alla quadreria, la collezione del Conservatorio si arricchì di una stupenda collezione strumentale che, con i suoi centosettanta esemplari, può definirsi la più ampia del sud d’Italia.
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