Le traduzioni a stampa delle sculture berniniane Daniela Vinci (dandanvin@yahoo.it) università della Tuscia- Viterbo Conservazione dei beni culturali, indirizzo storico-artistico area moderna Relatori: Daniela Cavallero Gallavotti
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Le traduzioni a stampa delle sculture berniniane Daniela Vinci
Se la fortuna critica su Gian Lorenzo Bernini non risulta ancora sistematica nonostante la numerosa quantità di scritti noti da tempo agli studi, la fortuna visiva delle sue opere è un capitolo tralasciato o trattato con parzialità. Non esiste ad oggi una catalogazione completa delle stampe che traducono le sue realizzazioni. Con il presente lavoro si è cercato di dare organicità a questo tema con esempi noti e meno noti, contemporanei o più tardi, che ritraggono le sculture berniniane romane. La ricerca non ha comunque la pretesa di essere esaustiva, attestando la vasta produzione incisoria che si è interessata al Bernini senza soluzione continuità. La ricerca del materiale grafico e delle fonti mi ha portato a confrontarmi con numerose tematiche. Innanzitutto la fortuna visiva delle sculture di Gian Lorenzo Bernini non trascura alcuna parte della sua carriera, mantenendo vivo l’interresse per questo artista e per le sue creazioni. È sintomatico che le sue opere, appena realizzate, siano oggetto di traduzioni che testimoniano un immediato confronto con l’opera e la loro conseguente diffusione affidata al mezzo incisorio. È stato poi di fondamentale importanza confrontarsi con casi in cui la realizzazione berniniana è tradotta nel suo aspetto originario prima cioè che successivi interventi, di carattere censorio o legati al gusto del tempo, ne alterassero l’equilibrio. Le vedute che ritraggono le fontane enfatizzano l’ imponenza e la monumentalità di queste fantasiose creazioni ed ebbero da subito una vasta diffusione commerciale. Tramite le incisioni si delinea una storia dell’opera, degli interventi subiti nel corso dei secoli e dell’importanza che le imprese del Bernini hanno costantemente mantenuto ma anche degli interessi commerciali, del gusto estetico e delle variabili ma costanti finalità delle traduzioni che le stamperie romane producevano. La tesi si articola in un capitolo introduttivo alla tematica delle stampe di traduzione con una casistica delle incisioni poi trattate nel catalogo, un accenno alla personalità degli incisori e alle tecniche utilizzate e una breve storia degli stampatori a Roma dal Seicento . Il successivo catalogo si articola invece con una breve introduzione per ogni opera trattata(32 soggetti) seguita dalle relative schede delle stampe censite. In considerazione del numero delle stampe stesse(113), si è deciso di procedere per soggetto. Per l’impostazione della scheda si è fatto riferimento al volume a cura di Marina Carta sulle incisioni della collezione Apollonj Ghetti edito nel 2003. La scheda si articola in una parte tecnica ed analitica in cui vengono riportate: la collocazione, la tecnica, le misure, la datazione, le indicazioni di responsabilità, le sottoscrizioni editoriali, le iscrizioni e le notizie sul libro, nel caso in cui la stampa faccia parte di un testo. Vi è infine una parte discorsiva relativa alla descrizione della stampa e alle notizie storico- critiche che la riguardano. La ricerca ha dunque raccolto in una sorta di museo cartaceo le opere berniniane, scultoree e monumentali, disseminate per Roma offrendo un metodo di fruizione diverso ed alternativo complementare alla visione diretta delle opere.
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