Interrogazione a risposta scritta 4-01458 [promozione cinematografica] 2014-01-08
Atto Senato
presentata da ANDREA MARCUCCI mercoledì 8 gennaio 2014, seduta n.162
MARCUCCI - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - Premesso che:
l'articolo 18 del decreto legislativo n. 28 del 2004 riconosce il settore della promozione cinematografica e, nella fattispecie, le associazioni nazionali e i circoli di cultura cinematografica, così definiti: le associazioni nazionali di cultura cinematografica come associazioni senza scopo di lucro, costituite con atto pubblico, diffusa e operative in 5 regioni, con attività perdurante da almeno 3 anni, alle quali aderiscono circoli di cultura cinematografica ed organismi specializzati, e i circoli di cultura cinematografica come associazioni senza scopo di lucro, costituite anche con atto privato registrato, che svolgono attività di cultura cinematografica attraverso proiezioni, dibattiti, conferenze, corsi e pubblicazioni;
il medesimo articolo, al comma 5, stabilisce anche la contribuzione pubblica alle associazioni nazionali di cultura cinematografica commisurata alla struttura organizzativa delle singole associazioni, nonché all'attività svolta nel corso dell'anno precedente;
il successivo articolo 19 stabilisce che le modalità tecniche di gestione delle risorse destinate alla promozione siano demandate ad un decreto ministeriale deliberato dal direttore generale per il cinema, sentita la Consulta territoriale per le attività cinematografiche e che con delibera del medesimo direttore generale, sentita la Commissione per la cinematografia, siano definite le erogazioni per una serie di attività riconducibili alla promozione cinematografica;
il decreto ministeriale 28 ottobre 2004, successivamente modificato dal decreto ministeriale 3 ottobre 2005 dà seguito a quanto previsto agli artt. 18 e 19 disponendo i criteri di ammissibilità alle sovvenzioni per l'intero settore della promozione cinematografica;
esso dispone i criteri di valutazione della Commissione per la cinematografia sulle istanze di sovvenzione che comprendono: la rilevanza dell'iniziativa nella sua globalità; riconoscimento e sostegno anche finanziario da soggetti privati, enti locali, Stati esteri, organismi europei e/o internazionali; consistenza della struttura organizzativa in relazione all'iniziativa proposta; tradizione culturale e cinematografica dell'iniziativa; tradizione culturale e cinematografica dell'ente promotore; capacità di promuovere la cultura e/o il prodotto cinematografico in aree scarsamente servite;
i criteri di assegnazione del contributo, in relazione alle associazioni nazionali di cultura cinematografica, stabiliscono che il 50 per cento viene assegnato in relazione alla struttura dell'ente (organizzazione dell'ente e numero dei circoli cinematografici aderenti e attivi classificati a seconda del numero di abitanti della regione su cui insistono) e il 50 per cento sulla base dell'attività svolta precedentemente tenendo conto anche della programmazione dei circoli aderenti e dell'attività preventivata dall'associazione;
il successivo decreto ministeriale 15 aprile 2008 individuava, attraverso un programma triennale, gli obiettivi per la promozione delle attività cinematografiche e stabiliva la razionalizzazione degli interventi di sostegno e l'individuazione di azioni prioritarie a livello regionale, anche mediante un'attività istruttoria congiunta con le Regioni, e la riduzione degli interventi a favori di festival, rassegne e manifestazioni analoghe a prevalente carattere locale e turistico con scarsa incidenza sull'effettiva promozione della cultura cinematografica, con conseguente rafforzamento delle iniziative di interesse più rilevante;
le associazioni nazionali di cultura cinematografica riconosciute e finanziate sono 9, tutte con una storia più che quarantennale alle spalle; esse coordinano, finanziano e offrono servizi agli oltre mille circoli di cinema sparsi sul tutto il territorio italiano che a loro volta svolgono un'opera di diffusione capillare della cultura cinematografica (attraverso proiezioni, dibattiti, formazione nelle scuole per docenti e alunni, promozione di riviste specializzate, eccetera) anche là dove è scarsa la presenza di esercizi cinematografici, e favoriscono la conoscenza di quei prodotti ormai usciti dai circuiti commerciali o che nei circuiti commerciali non sempre trovano spazio;
a fronte del riconoscimento del cinema quale fondamentale mezzo di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale e dell'identificazione della promozione delle iniziative per lo sviluppo ed il miglioramento della produzione cinematografica e la diffusione dei film nazionali in Italia ed all'estero come mezzo per il raggiungimento degli scopi della Repubblica (ex articolo 1 del decreto legislativo n. 28 del 2004), i finanziamenti per la promozione continuano a diminuire da diversi anni;
va sottolineato che, peraltro, la diminuzione dei finanziamenti al settore della promozione cinematografica in Italia e all'estero è percentualmente assai più pesante del decremento della quota del Fondo unico per lo spettacolo per il cinema;
inoltre, il totale dei finanziamenti annuali per la promozione ha subito, tra il 2010 e il 2013 un decremento totale del 18,19 per cento, mentre i finanziamenti totali per le 9 associazioni riconosciute hanno sofferto di una diminuzione del 40 per cento, passando, in valori assoluti, dal milione di euro del 2010 ai 600.000 euro del 2013 e riducendo, così, la quota percentuale loro assegnata all'interno della totalità dei finanziamenti alla promozione cinematografica;
se poi il finanziamento per la promozione all'estero rimane sostanzialmente stabile, cresce la quota percentuale dedicata alle iniziative nazionali tra le quali spiccano alcuni festival e giornate di studio di tradizione consolidata e/o di indubbio interesse e validità ma anche una pletora di micro interventi da 5-10.000 euro destinati a iniziative per lo più locali e spesso estranee ad ogni programmazione e strategia di promozione,
si chiede di sapere:
quali siano le ragioni di una tale disparità di trattamento a scapito delle 9 associazioni nazionali di cultura cinematografica, che ha ripercussioni molto gravi sull'operato degli oltre mille circoli di cinema;
se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover operare un riallineamento dei finanziamenti che riporti l'intero settore della promozione ai livelli percentuali di finanziamento precedenti al 2010;
se non ritenga necessario ed opportuno consolidare il ruolo delle associazioni, sia attraverso l'incremento in valori percentuali e reali del finanziamento che attraverso il rafforzamento la definizione degli obiettivi della promozione cinematografica e la determinazione di criteri e strategie nazionali anche in collaborazione con le stesse associazioni.
(4-01458) Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 037 all'Interrogazione 4-01458
Risposta. - Nell'interrogazione, nel lamentare la diminuzione dei finanziamenti al settore della promozione cinematografica, si chiede di conoscere le ragioni che hanno provocato una particolare penalizzazione delle 9 associazioni nazionali di cultura cinematografica. Si pone in evidenza la progressiva diminuzione delle risorse destinate alla promozione del cinema, con riferimento sia alle iniziative di promozione in Italia ed all'estero (festival, rassegne, convegni, attività afferenti alle cineteche eccetera), sia alle iniziative poste in essere dalle associazioni nazionali di cultura cinematografica grazie alle vasta "rete" dei circoli alle stesse associazioni aderenti. Viene evidenziato come, nel periodo 2010-2013, gli stanziamenti destinati alla promozione nel suo complesso siano diminuiti del 18,19 per cento e, in particolare, come il sostegno a favore delle nuove associazioni nazionali citate si sia ridotto del 40 per cento.
Tale trend negativo è da mettere in relazione con la più generale diminuzione nel periodo 2008-2013 del Fondo unico per lo spettacolo-cinema nel suo insieme, che ha subito un decremento di circa il 25 per cento, passando da 90.986.1220 a 72.329.465 euro. La Direzione generale per il cinema ha dovuto operare difficili scelte strategiche nel ripartire gli stanziamenti disponibili fra i vari sottosettori delle attività cinematografiche.
Tali scelte, peraltro, sono assunte annualmente sulla base del parere tecnico-artistico della commissione consultiva (art. 8 del decreto legislativo n. 28 del 2004), tenendo conto delle indicazioni triennali fornite dalla consulta territoriale per le attività cinematografiche (art. 4) nonché dei pareri forniti dalle Regioni sulle iniziative che si svolgono nel territorio di riferimento.
Appare peraltro condivisibile l'auspicio che si possa, nei limiti delle disponibilità, riequilibrare la situazione degli stanziamenti a favore delle associazioni nazionali di cultura cinematografica. Ciò in quanto si è ben consapevoli del fatto che le associazioni ed i loro circoli svolgono l'importante funzione di promuovere la cultura cinematografica in modo capillare, funzione tanto più importante se riferita a zone del Paese in cui non sono presenti, o sono carenti, sale cinematografiche.
FRANCESCHINI DARIO Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
24/03/2014
|