Interrogazione a risposta in commissione 5-02612 [Sibari] 2014-04-10
Atto Camera presentato da OLIVERIO Nicodemo Nazzareno testo di Giovedì 10 aprile 2014, seduta n. 209
OLIVERIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che: com’è a tutti noto, agli inizi del 2013, il sito archeologico di Sibari (CS), conosciuto in tutto il mondo, è stato ampiamente sommerso da imponenti quantità di acqua e fango, a seguito dell'esondazione del fiume Crati; il Parco Archeologico, a seguito di ciò, è stato completamente sommerso, con danni ingentissimi «all'intera area». L’ esondazione è stata causata dalla rottura degli argini, dalla mancata cura dell'alveo del fiume e dall'insabbiamento della foce; successivamente al disastroso evento, il commissario straordinario per il rischio idrogeologico e la Provincia di Cosenza, ha stanziato 5 milioni di euro per gli interventi urgenti al sistema idraulico, che risultano essere del tutto insufficienti; infatti, secondo il soprintendente regionale del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sono indispensabili altri interventi finanziari per almeno 5 milioni di euro, al fine di rimuovere il fango essiccato che ha coperto l'intero sito; è appena il caso di ricordare che l'antica Sibari, fondata da coloni greci nel 720 a.C. sulle coste dell'attuale Calabria, è stata per secoli un grande e conosciutissimo centro, fra i più importanti del Sud Italia, in grado di dominare un'area di 3.000 chilometri quadrati, che contava fino a 300 mila abitanti; attualmente, il sito archeologico si estende per circa 170 ettari, una piccolissima parte dei quali è stata oggetto di campagne di scavi. E da questa operazione si è potuto scoprire che nell'area interessata si sovrappongono tre diverse città: la Sybari magno greca, la Thurii di età classica (costruita sulle rovine di Sybari distrutta nel 510 a.C.) e Copia, colonia latina risalente al 194 a.C. inoltre, le operazioni di scavi hanno prodotto importantissimi ritrovamenti: dai resti del teatro romano alle strutture murarie risalenti all'antica Thurii, fino ad alcuni reperti della Sybari magno greca; è di vitale e straordinaria importanza che il Governo possa garantire al parco archeologico di Sibari di tornare al più presto alle condizioni precedenti all'alluvione, per poi puntare alla sua valorizzazione, alla sua messa in sicurezza, alle sue straordinarie potenzialità che faranno da volano economico-sociale-culturale dei territori della sibaritide; per ottenere questo, è indispensabile il potenziamento delle infrastrutture connesse al sito per consentire la facile accessibilità ad un turismo di qualità e ai tantissimi studiosi e appassionati che da tutto il mondo guardano con tanto interesse al sito archeologico di Sibari –: in quali condizioni versa attualmente il sito archeologico di Sibari; quali interventi abbia in programma il Governo al fine di mettere in sicurezza l'area archeologica, per poi valorizzarla e renderla fruibile a tutti. (5-02612)
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