VII Commissione della Camera - resoconto della seduta del 25 giugno (Interventi per i beni e le attività culturali, lo sport, l'università e la ricerca, nonché in materia socio-sanitaria) 2003-06-25
VII Commissione della Camera - resoconto della seduta del 25 giugno
SEDE REFERENTE
Mercoledì 25 giugno 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Nicola Bono.
La seduta comincia alle 15.30.
Interventi per i beni e le attività culturali, lo sport, l'università e la ricerca, nonché in materia socio-sanitaria.
C. 3992, approvata dal Senato, e C. 3676 Rotundo. (Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi.
Carlo CARLI (DS-U), sottolineata la sensibilità dimostrata nella seduta di ieri dal rappresentante del Governo rispetto alle osservazioni critiche avanzate dai gruppi di opposizione, ribadisce l'esigenza che la competenza in materia di tutela dei beni culturali rimanga allo Stato. Sottolinea quindi la necessità di rivedere la questione della valorizzazione dei beni culturali, che rientra tra le competenze concorrenti di Stato e regioni e che, quindi, non può essere delegata ad una Società per azioni.
Riguardo alla questione degli Archivi di Stato, vi è, a suo avviso, la necessità di considerare le spese correnti che quegli organismi debbono affrontare: precisa di fare riferimento, ad esempio, alle bollette telefoniche. Paventa quindi il rischio che, il preannunciato emendamento sugli Archivi di Stato, non affronti anche tali questioni.
Per quanto riguarda il comma 4 dell'emendamento Grignaffini 3.5, esprime il proprio apprezzamento per la disponibilità dimostrata dal Governo.
In conclusione, pur ribadendo un giudizio positivo sulle aperture e sulla sensibilità dimostrata dal Governo, si riserva di esprimere un giudizio definitivo, a nome del suo gruppo, nel momento in cui si perverrà alla stesura definitiva degli emendamenti.
Ferdinando ADORNATO, presidente, prima di dare la parola al sottosegretario Bono, chiede ai rappresentanti dei gruppi di opposizione di esprimere un orientamento di massima sulla eventualità di un trasferimento alla sede legislativa del provvedimento in titolo.
Il sottosegretario Nicola BONO precisa, preliminarmente, che la proposta di legge in titolo verte, quasi esclusivamente, sulla utilizzazione della quota del 3 per cento dei finanziamenti, autorizzati per il settore delle infrastrutture, a favore della spesa per la tutela e per interventi a favore dei beni culturali. Nel rilevare che la questione degli Archivi di Stato non rientra tra le materie oggetto della proposta di legge in esame, precisa tuttavia che su di essa vi è una specifica strategia del Governo, che si sviluppa lungo due direttrici: in primo luogo, quella di aver richiesto al Ministero dell'economia e delle finanze l'integrazione del fondo speciale delle risorse in conto corrente (sottolinea che al momento attuale è possibile quantificare la quota del fondo di riserva da destinare al fabbisogno degli Archivi di Stato); in secondo luogo, quella di fare riferimento alla legge di assestamento del bilancio. Ritiene che il preannunciato emendamento del relatore su questa materia riguarderà l'aspetto della utilizzazione della spesa in conto capitale per gli Archivi di Stato, che dovrà servire in via prioritaria alla informatizzazione di tutti gli archivi. Sottolinea che tale meccanismo contribuirà a ridurre i costi di gestione, incidendo sulla spesa corrente. Precisa pertanto che l'impegno del Governo va nella direzione di stanziare parte delle risorse a questa finalità del sostegno agli Archivi di Stato.
Carlo CARLI (DS-U) sottolinea che gran parte della spesa corrente viene ricompresa nei bilanci di assestamento.
Andrea COLASIO (MARGH-U) ritiene possibile addivenire al trasferimento alla sede legislativa del provvedimento, dopo aver individuato un equilibrio nelle politiche di spesa.
Dopo aver espresso il proprio apprezzamento per l'intervento del Governo sugli Archivi di Stato, che sono organismi di estrema rilevanza, esprime la convinzione che il processo di informatizzazione degli Archivi non garantirà a tali strutture immediati vantaggi di tipo finanziario, considerando i tempi che saranno necessari per la realizzazione di tale obiettivo. Espressa la convinzione che la tutela e la valorizzazione dei beni culturali non possano essere disgiunte, osserva che difficilmente queste due competenze potrebbero essere gestite dal «centro», a prescindere dal ruolo che potrebbero avere i soggetti privati e i governi territoriali.
In conclusione, esprime le proprie perplessità sulla struttura della società ARCUS Spa, che evidenzia la volontà di perseguire una logica centralistica in materia di beni culturali.
Carlo CARLI (DS-U), sulla base di quanto affermato dal rappresentante del Governo, ritiene che la valorizzazione dei beni culturali non rientri tra le competenze della società ARCUS Spa.
Franca CHIAROMONTE (DS-U) chiede al rappresentante del Governo se le risorse previste siano o meno aggiuntive.
Il sottosegretario Nicola BONO fornisce rassicurazioni in tal senso al deputato Chiaromonte.
Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad laltra seduta.
Istituzione del Museo della moda italiana.
C. 2291 Garnero Santanchè, C. 3292 Spini e C. 3823 Butti.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.
Alessio BUTTI (AN), relatore, presenta alla Commissione un testo unificato delle proposte di legge in titolo (vedi allegato 2), di cui illustra i contenuti, specificando che esso è il frutto anche di un confronto con alcuni rappresentanti dell'opposizione. Nell'esprimere l'auspicio di un trasferimento alla sede legislativa del testo unificato, ritiene comunque possibile apportare talune modifiche al testo in oggetto, anche in relazione alle misure di carattere finanziario.
Carlo CARLI (DS-U), pur apprezzando l'impegno profuso dal relatore nell'esame delle proposte di legge in titolo, esprime la convinzione che, considerata l'importanza storica della città di Firenze per la moda italiana, sarebbe stato a suo avviso più opportuno indicarla come sede della nuova istituzione.
Ritiene inoltre opportuno riconsiderare l'entità delle risorse finanziarie previste che risultano attualmente inadeguate. In conclusione, precisa che, qualora non venissero considerati dal relatore i rilievi testé espressi, sarebbe difficile per il suo gruppo accedere alla eventuale proposta di trasferimento alla sede legislativa del provvedimento.
Domenico VOLPINI (MARGH-U) esprime la convinzione che il testo unificato presentato dal relatore non sia stato molto concordato con i rappresentanti delle opposizioni. In conclusione, dichiara di condividere la proposta avanzata dal deputato Carli di prevedere come sede centrale della fondazione la città di Firenze e, in particolare, Palazzo Pitti, che è una struttura che gode di un particolare prestigio.
Alessio BUTTI (AN), relatore, sottolinea il fatto che il testo unificato, testé presentato, contiene alcune proposte che erano incluse nei provvedimenti presentati da deputati dell'opposizione. Dichiara quindi la propria disponibilità a discutere sulla eventualità di collocare nella città di Firenze la sede centrale della fondazione.
In conclusione, propone di adottare il testo unificato come base per il seguito dell'esame in sede referente.
La Commissione delibera di adottare il testo unificato predisposto dal relatore come testo base per il seguito dell'esame.
Ferdinando ADORNATO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
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