VII Commissione Camera- Resoconto della seduta: Riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali (n. 287) - 29 ottobre 2003 2003-10-29
VII Commissione - Resoconto di mercoledì 29 ottobre 2003
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 29 ottobre 2003.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.35.
DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO Mercoledì 29 ottobre 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO, indi del vicepresidente Domenico VOLPINI.
La seduta comincia alle 14.35.
Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali. Atto n. 287. (Rilievi alla Commissione parlamentare per la riforma amministrativa). (Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta di ieri.
Gabriella CARLUCCI (FI), relatore, formula una proposta di rilievi (vedi allegato).
Carlo CARLI (DS-U) rileva, preliminarmente, il fatto che si interviene con un disegno di legge delega per riorganizzare la struttura del Ministero dei beni e delle attività culturali, la quale, peraltro, era già stata modificata dal centrosinistra nel corso della precedente legislatura. Entrando nel merito dello schema di decreto legislativo, giudica assolutamente anacronistica e sbagliata la denominazione di «belle arti» di uno dei tre dipartimenti previsti, che dovrebbe essere, a suo avviso, modificata.
Per quanto riguarda l'importante settore degli archivi e dei beni librari, sottolinea l'esigenza di prevedere un apposito dipartimento, giudicando limitativa la loro collocazione nell'ambito di una direzione generale, che danneggerebbe ulteriormente dei settori di assoluta rilevanza dal punto di vista culturale.
In merito al Dipartimento per lo spettacolo e lo sport, ritiene che, l'istituzione di una direzione generale priva di personale e di idonei strumenti operativi, non consentirà a quella struttura di svolgere le proprie funzioni. Con riferimento alla figura dei soprintendenti regionali, sottolinea la mancata previsione di una loro autonomia tecnica e scientifica, nonché di un preciso rapporto con le amministrazioni regionali.
Per ciò che concerne il Dipartimento per la ricerca, l'innovazione e l'organizzazione, sarebbe stato, a suo avviso, opportuno dar vita ad una struttura finalizzata effettivamente alla promozione dell'innovazione e degli strumenti di conoscenza, invece di delineare una struttura inadeguata e finalizzata a «fare cassa».
Franca CHIAROMONTE (DS-U), considerata la rilevanza della riforma di un Ministero come quello dei beni e delle attività culturali, che peraltro viene attuata attraverso un disegno di legge delega, sottolinea l'esigenza di svolgere le audizioni dei rappresentanti degli archivi e delle biblioteche. Esprime quindi il proprio apprezzamento per la coerenza mostrata dal relatore, che ha inserito nella proposta di rilievi presentata la previsione di un dipartimento autonomo per gli archivi, le biblioteche e gli istituti culturali. Pur condividendo la previsione, contenuta nello schema di decreto legislativo in esame, di eliminare la figura del segretario generale, giudica incomprensibile la scelta di istituire una «maxistruttura» dipartimentale, come il Dipartimento per le antichità, le belle arti ed il paesaggio, che avrà a disposizione l'80 per cento di tutti i dipendenti del ministero. Riguardo a tale dipartimento, dichiara di condividere la considerazione svolta dal deputato Carli in merito all'inadeguatezza della dizione «belle arti».
Dichiara inoltre di condividere le osservazioni del relatore sullo «spettacolo dal vivo». Per quanto concerne il Dipartimento per la ricerca, sarebbe a suo avviso necessaria una più puntuale definizione delle funzioni di tale organismo.
In conclusione, con riferimento ai soprintendenti regionali, ritiene che essi, ai sensi del nuovo Titolo V della Costituzione, dovrebbero svolgere una funzione di raccordo tra lo Stato e le regioni.
Ferdinando ADORNATO, presidente, rivolgendosi al deputato Chiaromonte, precisa che i tempi a disposizione della Commissione non consentono di procedere allo svolgimento di audizioni. Invita il relatore a verificare la possibilità di considerare gli elementi emersi nel corso della discussione, ai fini di un loro eventuale inserimento in una proposta di rilievi che sia il più possibile condivisa. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.
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