Interrogazione a risposta immediata (VII Commissione - Istruzione e Cultura) della Camera (Biennale) 2003-11-13
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA Giovedì 13 novembre 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO, indi del vicepresidente Guglielmo ROSITANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Nicola Bono.
La seduta comincia alle 14.55.
Ferdinando ADORNATO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
5-02606 Martella ed altri: Riforma dello statuto della Biennale di Venezia.
Andrea MARTELLA (DS-U) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Nicola BONO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
[qui si inserisce l'allegato 4]
TESTO DELLA RISPOSTA Con l'interrogazione parlamentare a risposta immediata oggi in discussione si chiede al Governo di conoscere in modo più approfondito le questioni concernenti il progetto di riforma della Società di cultura «La Biennale di Venezia». Com'è a Voi noto, il decreto legislativo n. 19 del 1998, in attuazione della delega contenuta nell'articolo 11 della legge n. 59 del 1997 (la Bassanini I), ha trasformato «La Biennale di Venezia» da ente pubblico in persona giuridica di diritto privato. Quindi La Biennale di Venezia è già un ente di diritto privato. Peraltro, tale riforma non ha risolto i problemi strutturali ed organizzativi per i quali l'Ente è stato privatizzato. In particolare, è negli anni emersa l'esigenza di facilitare l'apporto economico dei privati alla Società di cultura, in quanto sino ad ora l'afflusso di risorse è stato quanto mai circoscritto, e ciò ha sicuramente impedito di raggiungere tutti gli scopi che il legislatore si era prefissato con la riforma del 1998. Altro profilo critico riguarda la totale assenza di coordinamento tra le iniziative assunte dalla Biennale e quelle intraprese negli stessi settori di intervento da altre fondazioni ed enti pubblici sovvenzionati dallo Stato. Pertanto, si è reso necessario l'intervento del Ministro per i beni e le attività culturali, soggetto vigilante sull'attività della Biennale di Venezia, attesa la delega conferita dal Parlamento con la legge n. 137 del 2002. Per tali ragioni, con un apposito decreto legislativo di riforma, il Governo aspira a conferire nuovo impulso e sostegno alla attività della Biennale di Venezia, senza ledere in nessun modo l'autonomia dell'Ente. Si tratta, infatti, di valorizzarne ulteriormente il ruolo, garantendo una sinergia tra soggetti pubblici e privati che operano nel settore della cultura, anche al fine di ottimizzare le risorse pubbliche che ogni anno lo Stato destina alle importanti attività dell'Ente. Sono in grado di affermare che le preoccupazioni espresse dai colleghi interroganti in merito all'autonomia della Società di cultura La Biennale di Venezia non hanno ragione di essere. Infatti, le nomine dei direttori dei settori rimarranno di esclusiva competenza del Consiglio di amministrazione ed i programmi di intervento continueranno ad essere definiti dal medesimo Consiglio. L'indubbia novità è rivestita dall'istituzione di un nuovo organo consultivo, denominato per l'appunto «Consulta». Tale organo garantirà finalmente il necessario coordinamento con gli altri soggetti che operano in analoghi settori della cultura e sarà composta da rappresentanti di autorevoli fondazioni ed enti. Faccio, inoltre, presente che la scelta di istituire questo nuovo organo nasce dalla volontà di arricchire l'apporto culturale all'Ente veneziano per migliorarne ulteriormente l'immagine anche a livello internazionale. Tengo infine a precisare che non corrisponde al vero, com'è specificato nelle premesse dell'interrogazione, l'affermazione che l'organizzazione della Mostra del Cinema - che ogni anno si tiene a Venezia - sarebbe scorporata dalle attività della Biennale per essere affidata ad una nuova società. Infatti, lo schema di decreto legislativo prevederà, solo al fine di incrementare l'attività operativa della Fondazione, la possibilità che la stessa possa partecipare a società di capitali e possa promuoverne la costituzione, previa autorizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali. Non sfuggirà agli onorevoli interroganti che tale disposizione conferisce alla Biennale di Venezia un nuovo ed efficace strumento di politica culturale, rimesso alla totale autonomia decisionale dell'Ente.
Andrea MARTELLA (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, sottolineando l'importanza di garantire l'autonomia prevista dall'attuale statuto della Biennale di Venezia. In conclusione, si riserva di esprimere una valutazione complessiva sul decreto legislativo di riforma della Biennale di Venezia nel momento in cui sarà possibile esaminarlo.
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