VII Commissione Camera - Resoconto della seduta del 13 novembre 2003 2003-11-13
VII Commissione - Resoconto di giovedì 13 novembre 2003
SEDE CONSULTIVA Giovedì 13 novembre 2003. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per i beni e le attività culturali Mario Pescante e Nicola Bono.
La seduta comincia alle 14.05.
Decreto-legge n. 269/2003: Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici. C. 4447 Governo, approvato dal Senato. (Parere alla V Commissione). (Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).
Legge finanziaria per il 2004. S. 2512 Governo.
Bilancio dello Stato per l'anno 2004 e bilancio pluriennale 2004-2006. S. 2513 Governo.
Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Tabella 14: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali. (Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 120, comma 5, del regolamento).
La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 novembre 2003.
Ferdinando ADORNATO, presidente, dichiara concluso l'esame congiunto. Avverte, pertanto, che la Commissione procederà alla deliberazione di competenza sul disegno di legge C. 4447.
Fabio GARAGNANI (FI), relatore, formula una proposta di parere favorevole.
Ferdinando ADORNATO, presidente, avverte che è stata presentata una proposta alternativa di parere dai deputati Grignaffini, Colasio, Titti De Simone, Bulgarelli e Damiani (vedi allegato 1).
Franca BIMBI (MARGH-U), dopo aver espresso un giudizio profondamente negativo sulla manovra finanziaria in esame, chiede alla presidenza l'autorizzazione a pubblicare in calce al resoconto della seduta odierna il testo integrale del proprio intervento.
Ferdinando ADORNATO, presidente, in via del tutto eccezionale, lo consente (vedi allegato 2).
Andrea COLASIO (MARGH-U), sottolineata preliminarmente l'inutilità della discussione in corso avendo il Governo già preannunciato l'intenzione di porre la questione di fiducia, esprime il proprio rammarico poiché ritiene che su alcune questioni, come quelle relative ai settori dell'innovazione e della ricerca, sarebbe stato possibile individuare dei punti di mediazione. Rispetto alla proposta di defiscalizzazione per il 2004 nei suddetti settori, richiama alcune recenti dichiarazioni rese dai rappresentanti della Confindustria, secondo le quali gli investimenti per l'innovazione e la ricerca necessiterebbero di una programmazione di medio e lungo periodo. Sottolinea quindi l'esigenza di prevedere defiscalizzazioni più consistenti e una spalmatura degli incentivi almeno nell'ambito di un periodo di tre anni. Dalla lettura di alcuni dati statistici, si evince la scarsa propensione delle piccole e medie imprese ad investire nei settori, strategici per la competitività del paese, dell'innovazione e della ricerca. Paventa quindi il rischio che le grandi imprese del paese possano svolgere in tale settore una «parte da leone». Entrando nel merito dell'articolo 3 del decreto-legge n. 269 del 2003, recante incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero, esprime la convinzione che tale norma abbia una rilevanza particolare sul piano simbolico; a suo avviso, sarebbe stato invece preferibile intervenire prevedendo una più estesa defiscalizzazione del lavoro, quanto meno con riferimento all'IRAP. In particolare, sarebbe stato, a suo avviso, preferibile, per garantire l'efficacia della defiscalizzazione, se essa fosse stata prevista per un arco temporale più significativo e, se fosse stata destinata una quota parte delle risorse (almeno del 30 per cento) alle piccole e medie imprese. In merito ai contenuti dell'articolo 4 del suddetto provvedimento, con il quale si prevede l'istituzione dell'Istituto italiano di tecnologia, lamenta l'assoluta genericità di tale previsione, anche rispetto alle funzioni ed alla struttura che si intende dare a tale istituto, e soprattutto la mancanza di una precisa visione strategica. Esprime le proprie perplessità sui contenuti dell'articolo 27 del decreto-legge, in materia di verifica dell'interesse culturale del patrimonio immobiliare pubblico, con il quale viene introdotto, contrariamente a quanto più volte affermato dal ministro Urbani, il principio del «silenzio-assenso» rispetto all'accertamento della sussistenza del requisito di interesse culturale con riferimento ad un determinato bene. Giudica, peraltro, inaccettabile la tempistica prevista per l'espressione della relativa valutazione (centoventi giorni) che comporterà, a suo avviso, un sovraccarico di lavoro per le soprintendenze regionali che, peraltro, presentano notevoli carenze nella pianta organica. Ritiene, quindi, che, in tal modo, esse non saranno messe nelle condizioni di rispettare il termine temporale previsto. Per quanto riguarda la questione dell'incremento del 3 per cento delle risorse finanziarie previste a favore del Ministero dei beni e delle attività culturali, precisa che esso riguarderà i buoni pasto ed il personale e non i beni culturali. Con riferimento al parere unanimemente espresso dalla VII Commissione sullo schema di decreto legislativo per la riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali, rileva che, dalla lettura della Tabella 14 (relativa allo stato di previsione del Ministero), si evince implicitamente l'esistenza di un Dipartimento per le antichità, le belle arti e il paesaggio. Ricorda che nella proposta di rilievi approvata, nella seduta del 4 novembre 2003, dalla VII Commissione era prevista la sostituzione della suddetta denominazione con quella di Dipartimento per i beni culturali. In conclusione, dopo aver rilevato l'assoluta inadeguatezza delle risorse finanziarie previste per il settore della scuola, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
Carlo CARLI (DS-U) sottolinea preliminarmente l'esigenza che i deputati della maggioranza ed il presidente della VII Commissione sollecitino il Governo, in particolare il ministro Tremonti, a garantire un forte impulso al Ministero per i beni e le attività culturali, per la tutela e per lo sviluppo culturale del paese. Dopo aver richiamato i provvedimenti negativi assunti dal Governo nel settore dei beni e delle attività culturali, chiede al Governo di sapere che fine abbia fatto quel 3 per cento degli investimenti per le infrastrutture da destinare al settore dei beni culturali. Chiede inoltre al Governo di conoscere le ragioni per le quali sia stata disattesa quella parte della proposta di rilievi (relativa allo schema di decreto legislativo per la riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali), approvata all'unanimità dalla VII Commissione, che prevedeva di sostituire la denominazione del «Dipartimento per le antichità, le belle arti e il paesaggio», con la denominazione «Dipartimento per i beni culturali». In conclusione, dopo aver preannunciato il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, chiede alla presidenza l'autorizzazione a pubblicare in calce al resoconto della seduta odierna il testo integrale del proprio intervento.
Ferdinando ADORNATO, presidente, in via del tutto eccezionale, lo consente (vedi allegato 3).
Piera CAPITELLI (DS-U), dopo aver giudicato inaccettabile la procedura di esame della manovra finanziaria, si sofferma in particolare sui contenuti del disegno di legge finanziaria relativi al settore della scuola ed alla legge di riforma n. 53 del 2003. Sottolinea, prioritariamente, che con i provvedimenti in esame si continua a seguire la strada avviata con le precedenti leggi finanziarie: quella dei tagli ai finanziamenti per la scuola e agli organici del personale docente e di quello amministrativo, che comporterà pesanti effetti anche nel 2004. A fronte dei 4 miliardi di euro previsti dalle precedenti finanziarie per il periodo 2004-2008, dei quali non vi è traccia alcuna, per il settore della scuola viene prevista una somma complessiva di soli 90 milioni di euro per tecnologie multimediali, lotta alla dispersione scolastica, istruzione tecnica superiore ed educazione degli adulti. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, ricorda che, per le esigenze di adeguamento e di messa a norma, era stato previsto un piano pluriennale straordinario di investimenti per 7,5 miliardi di euro; mentre il disegno di legge finanziaria in esame stanzia una cifra di 30 milioni di euro all'anno per l'ammortamento dei mutui e indica una somma difficile da quantificare (comma 4 dell'articolo 14) per dare attuazione a quanto previsto dalla precedente legge finanziaria per le zone a rischio. Sottolinea che i provvedimenti in esame non prevedono alcuno stanziamento per le assunzioni a tempo indeterminato del personale, per il concorso dei dirigenti scolastici e per la valorizzazione professionale dei docenti. Non solo, ma per l'autoaggiornamento dei docenti viene confermata la cancellazione di quella «timida» previsione - contenuta nella legge finanziaria per il 2002 - di 35 milioni di euro, indicando un programma poco credibile di fornitura di computer per i docenti. Sottolinea inoltre che il disegno di legge finanziaria in esame affronta, in maniera del tutto esorbitante e impropria, alcune questioni specifiche che si sarebbe potuto agevolmente affrontare con un apposito regolamento. Si tratta, a suo avviso, di un ulteriore «giro di vite» finalizzato a colpire l'autonomia delle scuole, come nel caso della previsione relativa agli esoneri e ai semiesoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici. Per quanto riguarda la previsione di corsi di specializzazione intensivi per i docenti sopranumerari, sottolinea che non è previsto un finanziamento specifico e che si dovrà quindi intaccare le scarse risorse previste per la formazione del personale. Rileva in maniera positiva che, per il contributo alle famiglie che scelgono le scuole private-paritarie per i propri figli, sono stati previsti limiti di reddito per l'attribuzione. In merito alla questione della esenzione dal pagamento delle tasse scolastiche per gli studenti del primo anno della seconda superiore, ricorda che, prima dell'approvazione della legge n. 53 del 2003, quegli studenti erano obbligati - ai sensi della legge n. 9 del 1999 - ad andare a scuola e, pertanto, avevano il diritto alla gratuità. Dopo aver preannunciato la presentazione di alcuni emendamenti anche sulle questioni testé richiamate, esprime l'auspicio che su di essi vi sia la disponibilità della maggioranza ad accoglierli, nella direzione di una valutazione comune dei bisogni effettivi del mondo della scuola.
Il sottosegretario Mario PESCANTE, intervenendo in merito alle osservazioni dei deputati Rusconi e Lolli su una indiretta sottrazione di risorse al CONI, segnala che sarà inserita nel disegno di legge finanziaria una somma di 7,5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2004 al 2010.
Fabio GARAGNANI (FI), relatore, ribadisce la proposta di parere favorevole, formulata all'inizio della seduta.
Piera CAPITELLI (DS-U), nell'associarsi in particolare alle argomentazioni proposte dal deputato Grignaffini, dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore e raccomanda l'approvazione della proposta di parere alternativa presentata dai gruppi di opposizione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore, risultando pertanto preclusa la proposta alternativa di parere contrario dei deputati Grignaffini, Colasio, Titti De Simone, Bulgarelli e Damiani.
La seduta termina alle 14.50
[per gli allegati vedere http://www.camera.it/chiosco.asp?source=/attivita/lavori/02.commissioni/07.cultura.asp&content=/_dati/leg14/lavori/bollet/07r.htm]
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