VII Commissione Senato- resoconto della seduta del 18 dicembre 2003-12-18
SENATO - ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)
GIOVEDÌ 18 DICEMBRE 2003 256a Seduta
Presidenza del Presidente ASCIUTTI indi del Vice Presidente BEVILACQUA Intervengono il ministro per i beni e le attività culturali Urbani e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina Aprea.
La seduta inizia alle ore 18,45 .
IN SEDE CONSULTIVA (…)
La senatrice ACCIARINI (DS-U), intervenendo sull'ordine dei lavori, critica le modalità con cui la Commissione sta svolgendo i propri lavori, sottolineando in particolare il frequente ricorso alle sostituzioni occasionali dei senatori della maggioranza.
Si passa quindi all'esame delle modifiche apportate dalla Camera dei deputati in materia di beni e attività culturali.
Riferisce il senatore FAVARO (FI), il quale si sofferma anzitutto sulle modifiche apportate alle Tabelle A (Fondi speciali di parte corrente) e B (Fondi speciali in conto capitale) allegate al disegno di legge finanziaria. Al riguardo, rileva che in Tabella A vi è una riduzione degli stanziamenti riferiti ai primi due anni del triennio di riferimento con corrispondente incremento sul terzo anno; in Tabella B, l'operazione è invece inversa, con un aumento dei fondi sul primo anno del triennio ed una riduzione sull'ultimo anno. Passando all'esame dell'articolato, egli dà anzitutto conto del comma 31 dell'articolo 2, introdotto dalla Camera dei deputati, che estende alle associazioni bandistiche e ai cori amatoriali le disposizioni tributarie riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche. Non è stata invece modificata nella sostanza, ma solo nella numerazione, la disposizione che consente la proroga fino al 31 dicembre 2004 dei contratti di lavoro a tempo determinato del personale del Ministero. (…) Il comma 71, anch'esso introdotto dall'altro ramo del Parlamento, dispone che il finanziamento dell'Agenzia per il patrimonio culturale euromediterraneo sia erogato, oltre che per il 2003, anche per il 2004. I commi 163 e 164 sono poi destinati a consentire un contributo straordinario in favore del comune di Trieste per l'organizzazione di celebrazioni, congressi, seminari e mostre nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario del secondo ricongiungimento di Trieste all'Italia. (…)
Si apre il dibattito.
La senatrice ACCIARINI (DS-U) prende atto che anche il relatore ha sottolineato i pesanti tagli inferti al settore dei beni culturali dalla manovra finanziaria in esame, da cui dubita che possa discendere la proposta di un rapporto favorevole. Del resto, non solo l'opposizione ma la Commissione nel suo complesso aveva avanzato serie preoccupazioni sulla gestione del settore dopo l'approvazione del decreto-legge n. 269, recante buona parte della copertura della manovra finanziaria per il 2004. Ribadisce dunque l'assoluta contrarietà del suo Gruppo alla manovra in esame, che sembra diretta più a fare cassa che agli investimenti. Per correggerla, occorrerebbe un atteggiamento davvero bipartisan che, pur nella condivisione di forme di gestione efficaci in termini di risultati, si concentrasse su una politica di investimenti. I documenti di bilancio, anche nella versione modificata dalla Camera dei deputati, segnano invece sotto questo profilo un ulteriore arretramento. Ella auspica quindi che l'audizione del Ministro, richiesta dalla stessa maggioranza sulle procedure di alienazione del patrimonio di interesse storico-artistico, sia svolta con sollecitudine e possa rappresentare la sede per un dibattito serio e costruttivo. La blindatura dei documenti finanziari non consente infatti quella attività emendativa che avrebbe quanto meno consentito di ridurre la portata dei danni. Il giudizio assolutamente negativo sulla manovra è del resto condiviso da larga parte del Paese, anche a causa di scelte ben precise del Governo, fra cui le irresponsabili procedure di alienazione del patrimonio storico-artistico previste dal decreto-legge di accompagnamento della manovra finanziaria, oltre che all'abolizione del tempo pieno nella scuola. Conclude confermando il più totale dissenso del suo Gruppo rispetto ai documenti in esame.
La senatrice SOLIANI (Mar-DL-U) rileva che le ulteriori riduzioni di spesa apportate dalla Camera dei deputati al settore si inseriscono in un contesto più generale, che vede l'assenza assoluta di investimenti, il ritiro dello Stato dalle sue posizioni e una progressiva privatizzazione degli istituti culturali. Occorre dunque con urgenza compiere un bilancio complessivo sull'attività del Ministero ed in tal senso auspica una seria interlocuzione con il Ministro alla ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia.
Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore FAVARO (FI), il quale propone di redigere un rapporto favorevole alla Commissione bilancio.
Replica altresì il ministro URBANI, il quale ribadisce la propria disponibilità ad un sereno confronto con la Commissione alla ripresa dei lavori. Conviene altresì che la situazione non sia ottimale ed in tal senso auspica una forte collaborazione fra Parlamento e Governo per operare al meglio. Invita tuttavia a considerare che le fonti di finanziamento complessive non sono affatto diminuite, ma anzi registrano un incremento senza precedenti. Non solo le Tabelle A e B risultano infatti compensate nell'arco del triennio, ma a tali fonti di finanziamento vanno altresì aggiunte le risorse conseguenti alla modifica dell'Istituto per il credito sportivo, nonché soprattutto quelle derivanti dalla riserva ai beni culturali del 3 per cento delle spese per infrastrutture, per la cui gestione è stata recentemente istituita la Società ARCUS. Si tratta di risorse ingenti, che saranno operative già dal 2004 e cresceranno progressivamente nell'arco del decennio di applicazione della legge obiettivo. Il Consiglio di Stato ha poi invitato il Governo ad estendere la riserva del 3 per cento a tutto il settore delle infrastrutture senza limitarlo alla sola legge obiettivo, come del resto previsto dalla legge finanziaria dello scorso anno. Nei prossimi anni, i Beni culturali potranno pertanto godere di finanziamenti finora impensabili, per il conseguimento dei quali il Governo si è responsabilmente impegnato. Ciò non toglie che restino aperti alcuni problemi. Nonostante i summenzionati incrementi, i fondi sono infatti comunque insufficienti per un'adeguata politica di valorizzazione. Occorre dunque che l'Italia aumenti i propri investimenti dall'attuale 0,2 per cento del PIL ad almeno l'1 per cento, raggiungendo la media dei Paesi europei, che peraltro posseggono un patrimonio culturale di entità ben inferiore al nostro. Non va tuttavia dimenticato che l'attuale Governo è il primo che si muove in questa direzione. Occorre poi porre mano ad una riforma del Fondo unico per lo spettacolo (FUS), allo stato disciplinato da una normativa ormai superata. Le previsioni di entrata sono infatti di gran lunga insufficienti, per tutti i settori, rispetto alle previsioni di uscita. I finanziamenti privati sono poi del tutto residuali. Risulta pertanto indispensabile uno sforzo straordinario per completare la transizione verso un regime diverso. Quanto infine ai timori di sdemanializzazione incontrollata, egli ricorda che per la prima volta il codice dei beni culturali, all'esame della Commissione, reca un'elencazione puntuale ed ampia di beni non assoggettabili alle procedure di alienazione.
La Commissione accoglie infine la proposta del relatore Favaro di trasmettere un rapporto favorevole alla Commissione bilancio.
Concluso l'esame dei documenti di bilancio, il PRESIDENTE, constatata l'assenza del numero legale per la trattazione degli altri argomenti all'ordine del giorno, sospende la seduta per dieci minuti.
La seduta, sospesa alle ore 19,40, è ripresa alle ore 20.
La senatrice ACCIARINI (DS-U) abbandona la seduta per protesta nei confronti della conduzione dei lavori. Registra infatti che la sospensione è durata più a lungo del previsto, per consentire ai membri di maggioranza di intervenire ai lavori della Commissione.
Il PRESIDENTE precisa di aver prolungato la sospensione per ulteriori dieci minuti, avendo avuto la conferma che vi erano le condizioni per raggiungere il numero legale richiesto dal Regolamento per la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.
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