VII Commissione Senato - resoconto della seduta n. 279 del 16 marzo 2004 (recupero dell'Appia antica) 2004-03-16
VII Commissione del Senato
MARTEDÌ 16 MARZO 2004 279a Seduta
(2571) BORDON ed altri. - Norme per la valorizzazione e il recupero dell' Appia antica nell' intero percorso da Roma a Brindisi (2628) SPECCHIA ed altri. - Norme per la valorizzazione ed il recupero della Via Appia Antica nel percorso da Roma a Brindisi (Esame congiunto e rinvio)
Riferisce alla Commissione il senatore D'ANDREA (Mar-DL-U), il quale rileva anzitutto che i provvedimenti in titolo sono finalizzati alla valorizzazione e al recupero dell'Appia Antica, nel suo percorso originario che va da Roma a Brindisi. Si tratta di un itinerario storico che - soprattutto all'epoca di Augusto - fu riferimento culturale e mondano, come testimonia l'attenzione del poeta Orazio che la descrisse con dovizia di particolari in una sua celebre satira. Soffermandosi in particolare sul disegno di legge n. 2571, d'iniziativa dei senatori Bordon ed altri, egli sottolinea che esso è volto anzitutto a tutelare le tracce dell'antico itinerario della via Appia, onde preservarlo da possibili interventi ed opere che lo possano deturpare. Esso intende altresì promuovere, fra l'altro, ulteriori interventi di recupero e di valorizzazione turistica, la creazione di servizi di accoglienza, nonché l'acquisizione da parte degli enti pubblici di beni immobili di particolare pregio artistico presenti lungo l'itinerario. Gli interventi, prosegue il relatore, dovranno altresì essere realizzati con il duplice intento di favorire iniziative di architettura del paesaggio, nonché di recuperare le aree degradate collegate al percorso dell'Appia Antica, nel rispetto dei princìpi sanciti dalla "Convenzione europea del paesaggio". Al fine di perseguire le richiamate finalità, il disegno di legge contempla la stipula di un apposito Accordo di programma quadro tra i Ministri interessati e gli altri soggetti coinvolti, i cui interventi sono finanziati mediante un fondo nel quale far confluire 60 milioni di euro per il triennio 2004-2006. Quanto al disegno di legge n. 2628, d'iniziativa dei senatori Specchia ed altri, anch'esso, osserva il relatore, si muove all'interno della stessa logica, presentando del resto un impianto analogo, come mostra il ricorso allo strumento dell'Accordo di programma con i soggetti interessati. Rispetto al disegno di legge n. 2571, esso si sofferma tuttavia maggiormente sulle modalità di erogazione dei contributi da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, contemplate dall'articolo 4. Avviandosi a concludere, egli ritiene che gli atti in titolo possano essere agevolmente trasfusi in un unico testo, nel quale peraltro andranno operate le opportune correzioni di carattere tecnico-legislativo, come ad esempio la sostituzione del riferimento al Testo unico dei beni culturali e ambientali con quello al Codice dei beni culturali, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale e di prossima entrata in vigore. Egli giudica altresì opportuno che tale testo meglio definisca i rispettivi ambiti di competenza dello Stato, delle regioni e degli enti locali, in ossequio a quanto previsto dal nuovo Titolo V della Costituzione e secondo lo spirito sotteso al disegno di legge n. 2544 di riforma costituzionale. Egli sottolinea infine l'esigenza di evitare che al regime di tutela previsto dagli atti in titolo si sovrapponga quello previsto per le zone che insistono lungo il percorso della via Appia già tutelate in base ad altre disposizioni. In considerazione dei condivisibili obiettivi e del consenso trasversale su tale iniziativa, egli giudica i provvedimenti in titolo senz'altro meritevoli di un esame approfondito e di una sollecita approvazione, a tal fine prospettando sin d'ora l'opportunità di richiedere alla Presidenza del Senato il loro trasferimento alla sede deliberante.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
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