Commissione VII Camera - seduta del 22 settembre 2004 (interrogazione a risposta immediata sulla collezione Torlonia) 2004-09-22
Commissione VII Camera
Interrogazione a risposta immediata
5-03455 Tocci: Esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali sull'acquisto della Collezione Torlonia.
[ndr: inseriamo qui il testo dell'interrogazione. Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-03455 presentata da WALTER TOCCI martedì 21 settembre 2004 nella seduta n.511
TOCCI, CHIAROMONTE e GRIGNAFFINI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
come è noto, la collezione Torlonia è considerata la più importante collezione di statuaria classica privata del mondo;
a causa di note vicende, che hanno fatto sì che Alessandro Torlonia, a seguito della «ristrutturazione» dell'omonimo palazzo in via della Lungara in Roma, sia stato reputato responsabile del reato di rimozione abusiva di cose di interesse storico artistico sottoposte a vincolo ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 1089 del 1939, la collezione è stata seriamente menomata e sottratta alla pubblica fruizione;
la Corte di Cassazione (Sezione III penale) con sentenza del 27 aprile 1979, ha stabilito che il trasferimento aveva comportato danni materiali e immateriali alla collezione, stabilendo poi che: «il privato che abbia disperso o distrutto una cosa artisticamente protetta, e che non sia quindi suscettibile di riduzione in pristino, è condannato al pagamento in favore dello Stato di una somma pari al valore della cosa perduta o della diminuzione di valore subìta per effetto del suo comportamento, secondo il dettato dell'articolo 59, comma 3, della legge n. 1989 del 1939»;
a seguito di questo pronunciamento della Corte di Cassazione, nel 1990 venne presentata da Antonio Cederna una proposta di legge secondo la quale il Ministero per i beni culturali avrebbe dovuto acquisire «a titolo gratuito» l'intera collezione, in sostituzione della sanzione pecuniaria. Tuttavia l'iter della legge venne bloccato in Commissione Bilancio e non venne dato seguito alla proposta di acquisizione;
il proprietario ha sempre vincolato la possibilità di vendita o di cessione della collezione alla concessione edilizia per la costruzione di un mega parcheggio all'interno del parco di Villa Albani;
organi di stampa riportano, in questi giorni, la notizia secondo la quale la Fondazione Cassa di risparmio di Roma starebbe per acquistare o avrebbe già perfezionato l'acquisto dell'intera collezione Torlonia;
si apre ora la polemica, intorno alla collocazione della collezione che secondo taluni dovrebbe essere sistemata presso palazzo Sciarra in via del Corso, mentre secondo altri la collocazione ideale sarebbe l'edificio di via dei Cerchi, proposta dal comune di Roma;
per quale ragione il ministero per i beni e le attività culturali non abbia esercitato il diritto di prelazione previsto all'articolo 60 del decreto legislativo n. 42 del 2004, e quali siano, comunque, le garanzie in ordine alla fruizione, alla valorizzazione, alla conservazione e al mantenimento della completezza della collezione e della salvaguardia dei suoi nessi logici, culturali e spaziali. (5-03455)]
Walter TOCCI (DS-U) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Nicola BONO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Walter TOCCI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta burocratica fornita dal rappresentante del Governo, ritenendo assolutamente necessario che il Ministero si attivi in materia, prendendo gli opportuni contatti con rappresentanti della Cassa di risparmio di Roma e del Comune, per promuovere il recupero dell'intera collezione Torlonia, che rappresenta una delle collezioni più importanti e preziose del panorama culturale nazionale. Solo in tal modo si potrebbe garantire un rafforzamento del potere contrattuale della Cassa di risparmio nelle relative trattative con la famiglia Torlonia al fine del recupero della collezione. È fondamentale, a suo giudizio, che si pervenga, al fine di un'adeguata tutela dell'interesse pubblico, al recupero della fruizione dell'intero patrimonio collezionistico e della documentazione annessa. Invita, quindi, il Governo a farsi promotore di tale rilevante iniziativa, attesa la notevole importanza della collezione Torlonia e la necessità della sua fruizione da parte del pubblico.
Interrogazione n. 5-03455 Tocci: Esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali sull'acquisto della Collezione Torlonia.
TESTO DELLA RISPOSTA
In riferimento al quesito posto dagli interroganti, si fa presente che anche a questa Amministrazione risulta, da notizie di organi di stampa, l'esistenza di contatti tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma e la famiglia Torlonia per l'eventuale cessione della Collezione omonima alla citata Fondazione bancaria. È opportuno anzitutto chiarire che le Fondazioni bancarie, per fine statutario, sono tenuto ad investire in alcuni settori normativamente individuati e che, tra questi, vi è anche il settore dei beni e delle attività culturali; gli investimenti così realizzati devono essere finalizzati alla utilità pubblica. Si ritiene, pertanto, che un eventuale acquisto della Collezione archeologica Torlonia, da parte della Fondazione bancaria sopra menzionata, rappresenterebbe un'opportunità per la ripresentazione al pubblica di una collezione unica per qualità e quantità di reperti da troppo tempo sottratta alla fruizione della collettività. In ogni caso, si rende noto che, fino ad oggi, a questa Amministrazione non è stato denunciato alcun contratto di compravendita e, di conseguenza, i competenti uffici tecnici del Ministero non hanno espresso alcuna valutazione in merito alla opportunità di una eventuale prelazione. Vale la pena di aggiungere che, ove tale contratto sia stipulato e di esso venga fatta regolare denuncia all'amministrazione, il Ministero assicurerà comunque la fruizione pubblica della Collezione - così come richiedono gli interroganti - in un unico contesto espositivo al fine di salvaguardare i nessi culturali logici e spaziali.
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