Proposta riguardante le spiagge del Sud d'Italia avanzata dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri Tremonti - n. 3-04449 0000-00-00
(Proposta riguardante le spiagge del Sud d'Italia avanzata dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri Tremonti - n. 3-04449) PRESIDENTE. L'onorevole Nuvoli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-04449 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
GIAMPAOLO NUVOLI. Signor Presidente, signor ministro, l'interrogazione che ho presentato punta a richiamare l'attenzione del Governo su alcune improvvide e straordinariamente gravi dichiarazioni del vice-premier Tremonti rispetto alla possibilità che siano vendute le spiagge del Mezzogiorno d'Italia. In particolare, eccepisco due punti: il primo sul piano del merito, il secondo sul piano del diritto. Sul piano del merito, troverei assolutamente ingiusto dal punto di vista sociale che milioni e milioni di concittadini del Mezzogiorno d'Italia e delle isole siano costretti, qualora si realizzasse l'idea di Tremonti, a pagare salate tariffe agli stabilimenti balneari. Sul piano del diritto, vorrei ricordare che la lettera s) dell'articolo 117 del Titolo V della Costituzione sancisce la potestà delle regioni in materia ambientale. Ebbene, in questo modo si toglierebbe alle regioni questa possibilità e praticamente lo Stato si approprierebbe, in modo assolutamente incredibile ed inaccettabile sul piano del diritto, di una potestà, che assolutamente non ha.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Nel corso di un'intervista televisiva, l'onorevole Tremonti ha formulato alcune ipotesi di intervento a sostegno dell'economia meridionale: una banca per il Mezzogiorno, una fiscalità europea di attrazione nel Mezzogiorno di capitali extra europei ed anche, incidentalmente, l'ipotesi - questo fu il termine usato - di vendita di concessioni marittime per 100 anni.
Come l'onorevole Tremonti ha più volte avuto occasione di dire, l'ipotesi non era e non può essere, evidentemente, nell'ordinamento italiano quella di vendere le spiagge, ma, a regime concessorio sostanziale invariato, sarebbe quella di allungare il termine di durata delle concessioni, in modo da costituirne un profilo temporale tanto lungo da incentivare gli operatori turistici ad investire, rendendo così più produttivo, nell'interesse della collettività, specialmente quella meridionale, questo patrimonio pubblico. Tutto qui.
In merito a tale intervista televisiva, si sono poi sviluppate discussioni ed anche strumentalizzazioni, perché vendere le spiagge non è possibile e d'altronde non è mai stato detto; si parlava piuttosto di concessioni e di demanio, che non è vendibile, quindi di beni inalienabili. Si tratta dunque di ragionare su un allungamento della durata delle concessioni, che oggi sono della durata di tre, quattro, cinque anni. Essendo la durata delle concessioni così breve, gli operatori turistici sono restii ad investire ed anche le banche concedono difficilmente fondi per lo sviluppo di queste zone. Invece, un allungamento del profilo temporale delle concessioni - naturalmente coinvolgendo regioni e comuni - può essere preso in considerazione nell'interesse oggettivo del paese, del Mezzogiorno e degli operatori, valorizzando così queste nostre ricchezze. Con soddisfazione vedo che negli ultimi giorni, finita la fase polemica o di strumentalizzazione di questa frase, proprio gli amministratori delle regioni, delle province e dei comuni del sud si sono detti straordinariamente interessati ad approfondire questa proposta, nei termini che ho detto, cioè concessioni che abbiano una durata temporale più lunga, laddove naturalmente la proprietà delle spiagge resta al demanio. Ciò consentirebbe infatti agli operatori di investire e di pagare anche canoni più adeguati, relativamente all'uso più lungo della concessione per l'utilizzo di tali beni. Credo si tratti di una straordinaria opportunità, da approfondire appunto con le regioni, gli enti locali e gli operatori interessati, per offrire migliori possibilità di sviluppo al sud, proprio attraverso la valorizzazione del suo territorio. Personalmente mi ha sempre colpito, andando a Rimini, a Riccione, a Jesolo, lo sviluppo che vi è stato in quelle zone costiere. Basta vedere gli alberghi, gli ombrelloni, le spiagge, la ricchezza che c'è in quei posti. Quello che è stato possibile fare in Emilia Romagna e in Veneto sembra invece impossibile fare nelle regioni meridionali (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Federazione Padana)!
PRESIDENTE. L'onorevole Nuvoli ha facoltà di replicare.
GIAMPAOLO NUVOLI. Signor ministro, prendo atto della sua risposta; tuttavia, mi consenta di dirle che sono insoddisfatto, perché lei ha detto, fra le altre cose, che comunque l'iniziativa è in capo al Governo. Invece io vorrei precisare che l'iniziativa in questa materia è in capo alle regioni.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. L'ho detto due volte!
GIAMPAOLO NUVOLI. Infatti, l'articolo 117 del Titolo V della Costituzione sancisce che spetta alle regioni la potestà legislativa, salvi i principi fondamentali, la cui determinazione è riservata allo Stato. E tra i principi fondamentali non vi è quello - non c'è dubbio - di poter alienare le spiagge del Mezzogiorno d'Italia.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Ma non scrivete prima la replica!
GIAMPAOLO NUVOLI. Inoltre, signor ministro, mi consenta di ribadire che nel Mezzogiorno, in Sardegna si avverte la necessità di un maggior numero di spiaggie libere, possibilmente anche più attrezzate, per andare incontro alle esigenze della generalità dei cittadini. Andare al mare, infatti, non deve costituire assolutamente un lusso. Mi auguro che, dopo la Tremonti-bis, non si approvi una Tremonti-beach. Vorrei anche invitare il Governo a riconsiderare positivamente quella vecchia canzone, sempre bella, di Piero Focaccia: «Per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare» (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Popolari-UDEUR e della Margherita, DL-L'Ulivo - Commenti del deputato Vascon)!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, il dibattito è tra i parlamentari ed il Governo!
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