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Commissione Cultura Camera - seduta 4 maggio 2005 (interrogazione G. Grignaffini su carenza di personale presso Ministero per i beni e le attività culturali)
2005-05-04

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-04252
presentata da GIOVANNA GRIGNAFFINI martedì 3 maggio 2005 nella seduta n.619


GRIGNAFFINI, CHIAROMONTE, CARLI, CAPITELLI, BUFFO, GIULIETTI, LOLLI, MARTELLA, SASSO e TOCCI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:

sono trascorsi ormai poco meno di dieci anni dall'ultimo bando di concorso pubblico indetto dal Ministero per i beni e le attività culturali per l'assunzione di personale a tempo indeterminato destinato alle diverse qualifiche;

l'assenza di ulteriori tornate di assunzioni ha condotto, oggi, ad una situazione di carenza di organico per circa 3.000 unità, che colpisce in particolar modo le qualifiche intermedie e quelle tecniche;

considerato che l'età media del personale del Mistero è superiore ai 50 anni, non è difficile prevedere che, a meno di un rapido e energico mutamento di rotta, il Ministero stesso sarà svuotato a causa dei pensionamenti;

per quanto riguarda in particolare le qualifiche tecnico-scientifiche, questa eventualità provocherebbe la perdita di competenze tecniche e di conoscenza del territorio che sono tradizionalmente trasmesse da funzionario a funzionario;

malgrado le ricorrenti promesse da parte dell'ex Ministro Urbani, neanche la situazione dei precari del Ministero dei beni e delle attività culturali, ha trovato una soluzione definitiva;

si tratta di poco più di 2.500 lavoratori precari tra «giubilari» e ATM (Assistenti Tecnico Museali); per tutti questi lavoratori si sta adottando dal 2001 la tecnica del rinnovo annuale del contratto di lavoro e, in base alla normativa europea esisterebbero già tutti i presupposti per la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato;

la tutela del patrimonio culturale è un preciso dovere dello Stato, codificato dall'articolo 9 della Costituzione, e le funzioni di tutela dei beni culturali sono tuttora riservate allo Stato;

i livelli di fruizione del patrimonio culturale statale continuano a crescere sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e il turismo culturale rappresenta una voce di bilancio sempre più in attivo e uno straordinario volano di sviluppo;

l'attuale situazione di sott'organico indebolisce drammaticamente i livelli di tutela del patrimonio culturale pubblico e privato;

la stabilizzazione del personale precario del Ministero è un atto dovuto ai lavoratori ed al patrimonio stesso -:

se condivida considerazioni e valutazioni, espresse in premessa, e quali misure intenda assumere per risolvere le questioni esposte. (5-04252)


TESTO DELLA RISPOSTA
In riferimento alle questioni poste dagli interroganti, si espone quanto segue.
Per quel che concerne le assunzioni di personale a tempo indeterminato, si rappresenta che il decreto del Presidente della Repubblica 25 agosto 2004, in deroga al divieto di procedere a tale tipologia di assunzioni, previsto dal comma 53 dell'articolo 3 della legge n. 350 del 2003, ha autorizzato questo Ministero ad assumere n. 39 unità di personale.
I dipendenti assunti a seguito di tale deroga rispondono per la gran parte (24 posizioni economiche) a figure professionali di area tecnica e per le residue 15 posizioni a figure professionali di area amministrativa.
Tutte dette unità sono state assegnate ad uffici periferici del centro nord, ove le carenze di organico del Ministero sono più marcate e determinano maggiori difficoltà operative degli uffici.
In proposito, preme sottolineare che questa amministrazione aveva chiesto una deroga ben più ampia, rispetto alle 39 unità previste dal citato decreto del Presidente della Repubblica, per poter avviare un decisivo ripianamento degli organici dell'amministrazione e fronteggiare il costante depauperamento delle risorse umane e il progressivo aumento delle competenze rimesse a questo Ministero.
Per quanto attiene invece al personale a tempo determinato, si segnala che, attualmente, prestano servizio presso questo Ministero 2.074 dipendenti, nelle posizioni economiche B3 e B1, di cui 650 a tempo parziale.
Al riguardo, questa amministrazione ha già in precedenza manifestato, nelle opportune sedi, l'esigenza di pervenire alla stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato, al fine di consentire, mediante il previsto assorbimento nei ruoli di tale personale, il prolungamento degli orari di apertura al pubblico delle strutture dipendenti e l'ampliamento degli spazi espositivi, favorendo ulteriori introiti.
A riscontro della costante attenzione di questo Dicastero in ordine alle problematiche sopra esposte, in data 15 aprile 2005, è stata inviata una nota alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica - ed al Ministero dell'economia e delle finanze, con la quale è stato formulato il piano di assunzioni per l'anno 2005.
In particolare, in tale richiesta sono state evidenziate sia le necessità relative all'assunzione di personale a tempo indeterminato, mediante concorsi pubblici, con particolare riferimento all'area tecnica, sia l'esigenza per questa amministrazione di assumere in via definitiva il personale attualmente impiegato a tempo determinato, in considerazione del vantaggio che la stabilizzazione del rapporto avrebbe sulla funzionalità delle sedi dipendenti. Qualora le amministrazioni interpellate ritenessero non praticabile, per motivi di legittimità costituzionale, la stabilizzazione diretta del personale precario è stato altresì formulata l'ipotesi di emanare bandi di concorsi pubblici, aperti a tutti i cittadini in possesso dei requisiti di partecipazione, che prevedano, tuttavia, la valutazione, quale titolo preferenziale, dei pregressi rapporti di lavoro con l'amministrazione.
Allo stato attuale, si è in attesa delle valutazioni alle istanze rappresentate.
Anche i nuovi vertici di questa amministrazione, in un'ottica di continuità con le iniziative sino ad ora intraprese, intendono fronteggiare con rinnovato impegno le problematiche sopra esposte, anche in relazione alla recente emanazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio che introduce attribuzioni aggiuntive e procedure più puntuali nelle diverse attività di tutela e di valorizzazione, richiedendo un impegno costante e diffuso degli organi centrali e periferici dell'amministrazione.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, denunciando con viva preoccupazione le discutibili linee politiche adottate in materia nel corso della legislatura, in cui si è assistito ad un sostanziale blocco delle assunzioni e alla mancata soluzione delle problematiche attinenti alla stabilizzazione del personale precario operante presso il Ministero per i beni e le attività culturali.
Ritiene che i più volte dichiarati intenti del ministro di attivare strategie tese alla valorizzazione del settore dei beni culturali, attraverso adeguati investimenti anche volti al potenziamento del personale operante nel settore, siano stati gravemente disattesi, essendosi invece realizzata una politica che ha penalizzato il comparto, compromettendo la tutela di tali beni fondamentali per la collettività, anche per effetto dell'adozione del codice dei beni culturali del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, che contiene disposizioni, a suo giudizio, discutibili e inadeguate alla valorizzazione dei medesimi.




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