DDL 3400- C. 5901-a. Assemblea Sed. n. 642 del 21/6/2005 2005-06-21
Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 642 del 21/6/2005
(Esame dell'articolo 2 - A.C. 5901)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 del disegno di legge di conversione e dell'unico emendamento non ritirato ad esso riferito (vedi l'allegato A - A.C. 5901 sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
PIERANTONIO ZANETTIN, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Guerzoni Dis.2.1 interamente soppressivo dell'articolo 2.
PRESIDENTE. Il Governo?
COSIMO VENTUCCI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 2, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo. Passiamo, dunque, alla votazione dell'articolo 2 del disegno di legge di conversione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guerzoni. Ne ha facoltà.
ROBERTO GUERZONI. Signor Presidente, vorrei rivolgermi direttamente al Governo, anche se il sottosegretario di Stato presente in Assemblea, che rappresenta ufficialmente l'Esecutivo, molto probabilmente non ha seguito la questione che immagino sia stata determinata dai suoi colleghi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Vorrei rilevare che l'articolo 2 del provvedimento in esame, introdotto nel corso dell'esame da parte del Senato della Repubblica, come peraltro già indicato dal Comitato per la legislazione, contrasta con i criteri sulla base dei quali si dovrebbero formulare le disposizioni per la conversione dei decreti-legge. Il Comitato, infatti, ha esplicitamente chiesto di sopprimere tale articolo, in quanto l'inserimento nell'ambito di un disegno di legge di conversione di disposizioni di carattere sostanziale, volte ad incidere sulle modalità di esercizio di una delega legislativa, non appare conforme ad un corretto utilizzo dello specifico strumento normativo rappresentato dal decreto-legge. Pertanto, già ciò sarebbe sufficiente per sostenere che non si intravedono le ragioni per le quali si debba introdurre surrettiziamente una delega così impegnativa, finalizzata a procedere alla redazione di uno o più testi unici in materia di previdenza complementare. In secondo luogo, vorrei segnalarle, signor sottosegretario, che il Parlamento ha già conferito una delega al Governo in tal senso. Infatti, la legge n. 131 del 2003 (cosiddetta legge La Loggia), che interveniva sull'attuazione del Titolo V della Costituzione, prevedeva specificatamente una delega per la redazione di testi unici, in quanto vorrei ricordare sia al Governo, sia ai colleghi della maggioranza, che la previdenza complementare ed integrativa è una materia che spetta alla legislazione concorrente dello Stato e delle regioni; pertanto, essa necessita dell'adozione di uno strumento (compresa la redazione di testi unici) concordato con le regioni, sulla base della procedura di formulazione del predetto testo unico recata dalla citata legge La Loggia. Si tratta, pertanto, di ragioni di buonsenso! Vi è, poi, a conferma di questa nostra opinione, tutto il dossier che gli uffici della Camera ci hanno consegnato, che testimonia gli errori - anche di tecnica legislativa - contenuti in questa norma. Ma non è questo l'aspetto che vorrei rilevare: abrogare tale articolo dovrebbe servire al Governo per un altro motivo. Il Governo stesso dovrebbe applicarsi, con grande determinazione, nel dare attuazione alla riforma di potenziamento della previdenza integrativa e complementare. Non passa giorno che noi non leggiamo, su Il Sole 24 ore e su altri giornali di economia, come ormai si preveda, in maniera molto puntuale, quale sarà il cosiddetto tasso di sostituzione, ossia la percentuale sullo stipendio che una pensione diverrà nella sua evoluzione: tutti i dati ci dicono che essa sarà, sostanzialmente, al di sotto del 50 per cento dello stipendio. Ebbene, voi state ritardando continuamente l'approvazione dei decreti legislativi - quelli sì urgenti! - che dovrebbero attuare, attraverso lo smobilizzo del TFR, la possibilità per i lavoratori di dotarsi di una pensione complementare integrativa. Abbiamo letto che nemmeno il 30 giugno prossimo avrà inizio la possibilità per il lavoratore di decidere, entro sei mesi, la destinazione del TFR. Abbiamo altresì letto i testi che sono circolati nel corso degli ultimi mesi e con i quali si cercava di bypassare l'avviso inviato al Governo unitariamente dalle parti sociali. Le parti sociali hanno, infatti, trovato, su un testo concordato, indirizzi fondamentali per l'attuazione dello smobilizzo del TFR e per l'attuazione della delega sulla previdenza complementare. Come stavo dicendo, sono circolati altri testi, che non attuano la suddetta direttiva. Pertanto, si è fatto un lavoro inutile e si è dovuto prendere atto che non si può andare avanti in tale direzione, rinviando ulteriormente la soluzione del problema. Ci troviamo, quindi, di fronte ad un Governo inadempiente rispetto a ciò che dovrebbe fare, ossia dare attuazione alla riforma in materia di previdenza complementare ed integrativa. Il Governo, anziché fare ciò, cosa introduce? Una norma di testo unico inutile e forse dannosa per la chiarezza della nostra legislazione. Invito pertanto il Governo ed i colleghi a sopprimere tale articolo, perché con la soppressione faremo qualcosa di utile e probabilmente daremmo un incentivo al Governo, se ci vuole ascoltare, a fare la propria parte, quella di predisporre i decreti legislativi che i lavoratori stanno attendendo da tempo per dare attuazione alla previdenza complementare ed integrativa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Ricordo che, poiché è stato presentato un unico emendamento interamente soppressivo dell'articolo 2 del disegno di legge di conversione, sarà posto in votazione il mantenimento di tale articolo. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 2 del disegno di legge di conversione. (Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 381 Votanti 379 Astenuti 2 Maggioranza 190 Hanno votato sì 212 Hanno votato no 167).
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 5901) PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'allegato A - A.C. 5901 sezione 9). Qual è il parere del Governo?
COSIMO VENTUCCI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo accetta l'ordine del giorno Emerenzio Barbieri n. 9/5901/1; accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Molinari n. 9/5901/2, auspicando che si possano reperire i fondi almeno per valorizzare uno dei punti segnalati in tale ordine del giorno; accetta gli ordini del giorno Carli n. 9/5901/3 e Colasio n. 9/5901/4.
PRESIDENTE. Prendo atto che tutti i presentatori degli ordini del giorno presentati non insistono per la votazione. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati. A seguito di intese intercorse tra i gruppi parlamentari, rinvio il seguito del dibattito alla seduta di domani.
Avverto sin d'ora i colleghi che la seduta di domani inizierà alle 10.
|