Camera - seduta del 29 giugno 2005 (interrogazione a risposta immediata: vendita immobili enti previdenziali) 2005-06-29
(Condizioni di vendita del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali - n. 3-04839) PRESIDENTE. L'onorevole Gasperoni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-04839.
PIETRO GASPERONI. Signor Presidente, signor ministro, già nel corso della discussione sul disegno di legge finanziaria per il 2005 tentammo di impedirvi di vendere centinaia di uffici pubblici, una parte dei quali di proprietà degli enti previdenziali, soltanto per coprire i buchi del bilancio dello Stato. Già in sé, vendere la casa in cui si abita per poi pagare l'affitto era e resta una scelta sciagurata. Ora, però, scopriamo che il peggio non era ancora arrivato: quelle 396 sedi pubbliche le state scandalosamente svendendo a prezzi inferiori non solo ai valori di mercato, ma addirittura a quelli catastali. Pertanto, torniamo a chiedervi di fermarvi e di non fare arricchire pochi speculatori a discapito dello Stato ed a spese dei lavoratori, dei pensionati e dei loro enti previdenziali.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, in via generale, la cartolarizzazione degli immobili è un processo che, dopo SCIP1 e SCIP2, si sta estendendo: il sindaco Veltroni sta facendo esattamente la stessa cosa con il patrimonio immobiliare del comune di Roma. Noi la riteniamo una cosa positiva. A loro volta, le aziende e le banche hanno seguito esattamente il procedimento qui denunciato come negativo: hanno venduto gli immobili e li hanno presi in affitto, perché hanno ritenuto che questa scelta fosse economicamente vantaggiosa. Se lo Stato, il comune di Roma e le imprese ritengono di fare un'operazione vantaggiosa, credo che le cartolarizzazioni, in sé, non possano essere denunciate o segnalate come fatti negativi. In questo caso, la questione che è stata sollevata riguarda la congruità dei prezzi di vendita, che sono stati stabiliti da un valutatore, ma la valutazione degli immobili è stata convalidata dall'Agenzie del territorio sulla base delle disposizioni contenute nel comma 7 dell'articolo 3 della legge 23 novembre 2001, n. 410, che stabilisce che il prezzo di vendita degli immobili e delle unità immobiliari è determinato, in ogni caso, sulla base delle valutazioni correnti di mercato, prendendo a riferimento i prezzi effettivi di compravendita di immobili e unità immobiliari aventi caratteristiche analoghe. Questo stabilisce la legge e questo l'agenzia del territorio è tenuta a fare. Questi argomenti potrebbero essere sviluppati più approfonditamente in sede di risposta ad interpellanze ed interrogazioni, per le quali viene previsto un tempo maggiore rispetto a quello stabilito per il question time (solo 180 secondi per la risposta da parte del rappresentante del Governo). Tuttavia, vorrei precisare che l'indicazione nell'interrogazione del 27 per cento in meno del valore catastale per i 43 edifici dell'INPS non corrisponde assolutamente al vero. Bisogna tener conto che alcuni edifici non sono liberi. Vengono venduti con determinati vincoli. Infatti, rimangono affittati, per un periodo di tempo, all'ente e chi li acquista non può rivenderli immediatamente al prezzo di mercato. In ogni caso, le valutazione sono fatte per legge dall'Agenzia del territorio, che è tenuta per legge a stabilire il prezzo di vendita adeguato a quello di mercato. Nel caso fossero stati venduti (si dice: «sembrerebbe siano stati ceduti») ad un prezzo diverso, se vi sono segnalazioni specifiche che indicano, rispetto alle previsioni di legge sui vincoli e lo stato degli immobili, situazioni di fatto diverse da quelle mercato, il Governo le accetta volentieri.
PRESIDENTE. L'onorevole Gasperoni ha facoltà di replicare.
PIETRO GASPERONI. Signor ministro, il comune di Roma non sta vendendo il Campidoglio. Un conto è vendere, come già è stato fatto, il patrimonio abitativo, altra cosa è vendere le sedi nelle quali si lavora. Credo che chi ci sta ascoltando abbia certamente colto il senso vero di questa colossale operazione finanziaria che state realizzando: arricchisce alcuni, depaupera lo Stato, espropria illegittimamente gli enti previdenziali del loro patrimonio, frutto dei contributi dei lavoratori versati nel corso di decenni, risparmi che dovrebbero servire come fondi di garanzia per quegli enti e per destinare il massimo di risorse possibile a favore dei pensionati. Ora, invece, dovranno essere spesi per pagare l'affitto delle sedi che voi gli avete venduto, anzi, che gli state svendendo! Ma poi che politica è mai, signor ministro, quella di uno Stato che vende le proprie sedi di lavoro per pagarne l'affitto? Per fortuna, l'avete definita un'operazione di valorizzazione del patrimonio pubblico! Mi chiedo cosa sarebbe successo se non si trattava una operazione di valorizzazione. Capisco che lei non è il ministro competente e che, quindi, ha difficoltà al riguardo, ma mi chiedo come si possa giustificare che 43 sedi dell'INPS poste in vendita siano state valutate 667 milioni di euro, quando il loro valore catastale è di 902 milioni di euro! State vendendo il patrimonio pubblico per un quarto del suo valore!
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Non è vero.
PIETRO GASPERONI. Questo è l'interesse generale con cui esercitate la vostra azione di Governo, ma il trucco è ormai svelato e si gioca a carte scoperte. Non insistete oltre. Siete ancora in tempo. Non calpestate oltre gli interessi del paese, dei lavoratori e dei pensionati per i soliti affaristi di turno. Fermatevi (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra - L'Ulivo).
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