Interrogazione a risposta orale (MILZIADE CAPRILI ) 3-00072 2006-07-18
martedì 18 luglio 2006 nella seduta n.019
CAPRILI, BONADONNA, TECCE - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dei beni e delle attività culturali - Premesso che:
da notizie di stampa apparse sul quotidiano "Il Tirreno" edizione lucchese nelle giornate del 12 luglio e 13 luglio, si apprende che la Fintecna Spa, società controllata interamente dal Ministero dell'economia e delle finanze, ha pubblicato un avviso di vendita - tramite inserzione sul "Corriere della Sera" e sul suo sito Internet alla pagina http://venditeimmobiliari.fintecna.it/dettaglio.aspx?id=15&Tipo=True- di una porzione dell'ex Casa del fascio, dell'intero complesso che ospita il cinema centrale e l'ex dopolavoro della manifattura, tra piazzale Verdi e via Vittorio Emanuele, all'interno della cinta muraria medievale di Lucca;
il complesso era precedentemente di proprietà dell'Amministrazione del demanio, ente pubblico economico vigilato e indirizzato dal Ministero dell'economia. L'Agenzia - con autorizzazione del direttore generale del Ministero Domenico Siniscalco, all'epoca anche titolare della carica di Ministro - è stata autorizzata a vendere tramite trattativa privata il complesso «vista la manifestazione di interesse avanzata, con nota n. 12071 del 5 dicembre 2003, dalla Società Fintecna S.p.a.» per l'acquisto di questo e altri immobili (come riportato dalla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 23 dicembre 2003). In pratica il complesso è stato ceduto da un ente del Ministero ad una società di diritto privato controllato dal medesimo Ministero;
l'avviso di vendita della Fintecna presenta degli amplissimi profili di discrezionalità da parte del venditore: l'offerta, irrevocabile e garantita da una fideiussione, deve pervenire entro il 12 ottobre 2006, dopo che i potenziali acquirenti abbiano manifestato in forma scritta interesse all'acquisto, pur non essendo nota la perizia del complesso prima della manifestazione di interesse da parte degli acquirenti. La Fintecna non è però tenuta, a detta dell'avviso, a seguire alcuna procedura di trasparenza nella scelta né tanto meno ad adeguarsi all'offerta più redditizia;
non si hanno notizie di chi o quale organismo all'interno della società sceglierà l'offerta e in base a quale criterio possa "recedere in ogni momento dalle trattative avanzate, qualunque sia il grado di avanzamento". Inoltre non si conosce quale sia stato il prezzo di acquisto del complesso da parte della Fintecna né tanto meno se quanto percepito dalla vendita sul mercato del complesso verrà versato al Ministero, unico azionista della società,
si chiede di sapere:
se il Governo ritenga giusto aver venduto, da parte dell'Agenzia del demanio, questo e altri immobili ad una società da esso controllata, e quale sia stato il prezzo di acquisto del complesso;
in base a quale normativa una società interamente pubblica come Fintecna abbia una così vasta discrezionalità nelle modalità di vendita di un bene che, pur attraverso il controllo di una società controllata, rimane ancora sostanzialmente di proprietà pubblica, e quali strumenti l'azionista unico possieda per garantire la trasparenza della modalità di vendita e il ricavo del maggior vantaggio possibile da tale vendita;
per quali ragioni, nonostante la collocazione all'interno del centro storico e l'evidente pregio storico e architettonico, il complesso non sia stato inserito tra i beni inalienabili appartenenti al demanio culturale, attualmente tutelati dagli articoli 53 e seguenti del decreto legislativo n. 42 del 2003.
(3-00072)
RISPOSTA ATTO
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