5-01689 Ghizzoni: Sull'acquisto da parte dello Stato di un Crocifisso ligneo di controversa attribuzione. 2009-12-02
ALLEGATO 2
TESTO DELLA RISPOSTA
Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Ghizzoni con la quale chiede informazioni sull'acquisizione del Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo Buonarroti al patrimonio artistico dello Stato. A tal proposito evidenzio anzitutto che la vicenda in argomento è stata dettagliatamente ricostruita dalla competente Direzione Generale del Ministero per i beni e le attività culturali con una relazione, che deposito agli atti di questa Commissione, nella quale sono riportati tutti i passaggi salienti, ordinati cronologicamente, relativi in particolare all'interesse storico artistico dell'opera ed all'iter procedurale seguito per la sua acquisizione. Voglio comunque anticipare che dalla predetta relazione si evince in conclusione che: sul piano dell'interesse culturale, l'opera è stata dichiarata di interesse storico artistico particolarmente importante ai sensi dell'articolo 10 comma 3 del Codice, con decreto del 4 ottobre 2004 emanato dell'allora Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Prof. Paolucci al termine della prevista procedura amministrativa nei confronti della quale non è stato eccepito alcun rilievo; sul piano delle attribuzioni, nell'arco di tempo che va dal 2004 al 2008 si registra un ampio e autorevole dispiegamento di valutazioni attributive in forma di dichiarazioni e di articoli di carattere scientifico, tali da non far dubitare alcunché. Nel medesimo arco di tempo non si registrano valutazioni contrarie all'attribuzione dell'opera a Michelangelo Buonarroti, nonostante le numerose presentazioni pubbliche dell'opera (2004 Firenze, Museo Home; 2004 Tokyo, Metropolitan Art Museum; 2005 Kyoto, Municipal Museum of Art; 2005 Torino, Biblioteca Reale; 2006 Torino, Biblioteca Reale, Olimpiadi della Cultura). Le uniche valutazioni contrarie sono quelle di James Beck, da considerarsi alla stregua di un'impressione sommaria, del tutto irrilevante per essere una mera dichiarazione di poche parole. La seconda, quella di Margarit Lisner, pur essendo di tutt'altro tenore, attribuisce l'opera a Jacopo Sansovino. Le altre valutazioni contrarie sono state espresse a partire dal 2008 e solo dopo la divulgazione dell'acquisto dell'opera da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, apparendo peraltro tardive oltre che non propriamente riconducibili ad un concreto dibattito culturale. sul piano finanziario, l'opera è stata acquisita al patrimonio dello Stato ad un prezzo conveniente e comunque in linea col parere espresso dal Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico. sul piano amministrativo, l'operazione è stata condotta secondo le procedure e la prassi amministrativa corrente attraverso codificati passaggi amministrativi, fino ad arrivare alla registrazione dell'atto di acquisto da parte della Corte dei Conti. |