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29/01/2007
Al Sindaco di Ravenna
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
SULLA “BOCCIATURA” MINISTERIALE DEL PROTOCOLLO D’INTESA TRA STATO E RAVENNANTICA PER LA GESTIONE DI PARTE DEL PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO LOCALE DI PROPRIETÀ STATALE
Sul sito web si legge, da un documento pubblicato, intitolato: Ravenna_scacco alla “regina”, quanto segue, riportato in estratto.
Bocciatura sonora, anche se con possibilità di appello, per RavennaAntica, la Fondazione che aspira ad ottenere in concessione dal ministero per i Beni e le Attività culturali la gestione di parte del patrimonio storico e artistico locale, tesa alla valorizzazione dell’area archeologica e monumentale, con ricaduta di incremento del turismo culturale.
Così mentre la Fondazione Aquileia fa un passo avanti nella definizione del testo del Protocollo d’intesa, che sarà sottoscritto fra lo Stato e la Regione Friuli Venezia Giulia, la Fondazione RavennaAntica rimane al palo; e non perché, come ha scritto una loro servente affiliata, essendo stata fra i primi soggetti in Italia a dare attuazione alla legge 368 del 1998, che consente la costituzione di associazioni e/o fondazioni miste pubblico-privato per la valorizzazione di beni culturali, ha pagato lo scotto della inesperienza, ma perché il testo del protocollo d’intesa era privo di quegli strumenti di natura procedurale atti a garantire sufficientemente le condizioni di “pari opportunità” dei soggetti congiuntamente coinvolti. In altre parole le regole scritte facevano pendere il piatto della bilancia solo da una parte…
Probabilmente, dopo le opportune rettifiche del testo - definire chi sono gli ‘attori’, chi parteciperà alla Fondazione e quale sarà il ruolo di ognuno, studiare i condizionamenti istituzionali di ogni ‘attore’, il patrimonio da conferire, come gestirlo, e tutta una serie di altre varie questioni da affrontare - si arriverà alla approvazione del Protocollo d’intesa fra Stato e Fondazione RavennaAntica, per la gestione di una parte, almeno si auspica, del patrimonio storico artistico rivendicato (costituito dall’antica città di Classe con la relativa area archeologica - si spera che lo Stato non “svenda” la basilica paleocristiana di Classe dedicata al vescovo Apollinare, il monumento più visitato e rimunerato del pacchetto turistico - dalla Domus dei Tappeti di Pietra – scavo archeologico di via D’Azeglio – con la relativa chiesa settecentesca di Sant’Eufemia che dà accesso all’area dello scavo, e la Domus del Triclinio in Ravenna), ma sicuramente l’atteggiamento di questo ultimo partner deve essere improntato a un confronto più umile fra le parti in gioco, affinché non venga svilito il ruolo dello Stato stesso cui spettano le funzioni della tutela.
Siccome della “bocciatura” di cui sopra nulla si è saputo a livello istituzionale e neppure informale, contrariamente all’ampia minuziosa informazione pubblica che la Fondazione RavennaAntica produce su ogni propria attività o proposito, si chiede, essendo il Comune di Ravenna il principale partner di tale associazione, di conoscere quali siano i punti della proposta di protocollo d’intesa di cui sopra che il Ministero avrebbe “bocciato” e come si intende operare per correggerli. Si chiede comunque copia della proposta di protocollo e del documento ministeriale in questione.
Alvaro Ancisi, capogruppo
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